La falsa partenza del Palermo, almeno sul piano numerico, ha creato allarmismi. Ma a noi sembra che altre partenze, come la brutta vittoria dell'anno scorso sul Napoli, avrebbero meritato più apprensioni. Ovviamente il risultato condiziona gli stati d'animo e i singoli episodi coprono la qualità complessiva della prestazione. Da queste prime partite ci sembra di ricavare una certa fatica a praticare il calcio dello scorso anno, quello dei 65 punti. Manca la coppia di attaccanti che insieme faceva 30 gol (Miccoli-Cavani), manca un giocatore come Simplicio che una mano la dava comunque, manca a nostro parere anche un po' di quello spirito che consentì di lottare fino all'ultima giornata per il quarto posto. Tanto che le certezze tattiche della passata stagione cominciano a vacillare. Il problema a questo punto è il seguente: che fare per migliorare l'equilibrio e la solidità di questo Palermo? Delio Rossi ha tre soluzioni nelle mani.

La prima è tirare avanti su questa strada, continuando il lavoro iniziato nel novembre del 2009 e che ha dato buoni risultati. Chiedendo ai suoi calciatori - ovvero gli attuali titolari - più attenzione, umiltà, sacrificio e confermando il 4-3-1-2. La seconda soluzione riguarda non tanto il modulo quanto i singoli. Ovvero proseguire il lavoro tattico iniziato, intervenendo lì dove certi cali di rendimento sembrano più evidenti. Sfruttando con coraggio i cosiddetti rincalzi. Come accadde lo scorso anno prima con Sirigu e poi con Hernandez. E il positivo debutto dei due sloveni a Brescia offre un paio di jolly in più. Ilicic può giocare sia da trequartista che interno di centrocampo, Bacinovic può giocare dovunque in mezzo al campo. Certamente a questi sloveni non mancherà la fame.

La terza soluzione è quella di metterci un punto e trovare altre situazioni tattiche. Non ci è sembrato che il 4-3-2-1 di Brescia abbia dato grandi risultati. Forse Ilicic avrebbe fatto meglio di Kasami, ma è difficile dirlo. Impossibile il 4-4-2, non resta che la difesa a tre (quando tornerà Goian) con Cassani e Balzaretti meno esposti. Lo scorso anno diede buoni risultati contro la Juve, ma imporrebbe il sacrificio di un centrocampista.

Non sappiamo quale delle soluzioni sia la migliore, pensiamo però che perché questo progetto possa andare avanti il presupposto sia uno e uno solo: che Rossi decida in assoluta serenità. Senza pregiudizi, né rigidità di principio. Al Palermo non serve un allenatore dimezzato.

(Giornale di Sicilia)