Palermo, Tedino: 'Se qualcuno ha paura di giocare, cambi mestiere'
Bruno Tedino, allenatore del Palermo, parla in conferenza stampa alla vigilia della sfida con l'Avellino: "Dobbiamo affrontare questo finale di stagione con entusiasmo, non dico col sorriso perché non c’è niente da sorridere. Non dobbiamo avere paura di giocare a calcio. Possiamo essere attenti e preoccupati degli avversari, questo sì, ma non paura. Se dovesse essere così, dovremmo cambiare mestiere. Il sunto è che naturalmente vorrei sapere perché ci sono stati diversi problemi a livelli muscolare, ma al netto di ogni dietrologia, dobbiamo pensare alla partita di domani, in cui servirà determinazione ed aggressività. Tra il dire e il fare c’è differenza, questo è il momento in cui bisogna fare. Voglio una squadra volitiva, soprattutto rispetto alla scorsa partita. Bellusci e Rajkovic sono recuperati, perché sono delle persone eccellenti, dei ragazzi bravi. Se rischiano giocando? Sono ragazzi bravissimi e stringeranno i denti. Trajkovski sta molto bene, i campi meno pesanti lo aiutano e può avere un indice di pericolosità che certo a Cittadella non è stato dimostrato, ma ha esplosività e tecnica. Ed è giusto che quando arrivano bene e danno segnali importanti, si mettano nella mischia. Da lui ci si aspettano giocate importanti dettate dalla tecnica importante. In questo momento, contro squadre che si chiudono, avere solo Igor non aiuta. Trajkovski è un giocatore particolare, perché non è né una vera punta, né un trequartista. Si deve trovare una posizione giusta tra le linee. Quando abbiamo sostenuto un certo tipo di calcio ha fatto cose importanti. Deve essere molto sereno. E’ cresciuto molto sotto l’aspetto della qualità, non l’ha ancora dimostrato, ma lo vedo molto maturato. E’ quello che ha corso più di tutti contro il Cittadella. Trajkovski meglio senza Nestorovski? Mi fa piacere questa domanda, perché mi ritengo un allenatore che ha grande conoscenza dei calciatori. Ci sono possibilità che a volte i migliori calciatori insieme non si incastrino bene. Però l’assenza di Nestorovski fa scattare qualcosa di più sul piano delle responsabilità. Quindi cresce in tutti ed anche in Trajkovski. Non è quindi solo un discorso tecnico, ma mentale".