Palermo, Sogliano:| 'Mangia è un computer'
Sean Sogliano, quando ha accettato l'incarico di direttore sportivo del Palermo si aspettava di arrivare in un momento così delicato?
'Francamente no. Non me lo aspettavo. A Palermo un certo movimento c'è sempre stato, ma quando vivi le cose da lontano non riesci a capirle sino in fondo. Quando ti ci trovi dentro è tutto diverso'.
L'impatto è stato di quelli tosti?
'A Palermo c'era una situazione particolare e bisognava ripartire. Questo è quello che stiamo cercando di fare. A volte c'è la tendenza a dimenticare anche quanto di buono si è fatto, ma questa è la parte più difficile di quando si decide di ripartire'.
Ma dei giocatori che sono andati via c'è qualcuno che si poteva trattenere?
'Questo è un argomento sul quale mi sono imposto di non parlare più. Il passato ormai è alle spalle e dobbiamo concentraci sui giocatori che abbiamo. Non sono delle seconde scelte. È tutta gente sulla quale scommettiamo'.
Come si riparte?
'Dobbiamo essere positivi. Fare di tutto per creare entusiasmo. Non parliamo più di giocatori che volevano altro. Pensiamo positivo per diventare un gruppo vero'.
Zamparini dice che lo screzio che avete avuto al mercato è una cosa normale che capita in tutte le famiglie.
'Forse è più normale per lui che per me. Io sono uno che sta zitto e che cerca di risolvere i problemi. Però sono uno che vuole dire sempre quello che pensa. Rispetto le opinioni di tutte e voglio che vengano rispettate anche le mie. Fa parte del mio carattere. Se Zamparini mi stima penso che mi stimi anche per questo. Sono uno che può dire anche di no'.
Avete avuto il chiarimento che chiedeva?
'Sicuramente. Il presidente è uno che tiene molto al Palermo e io lavoro per il bene della squadra. Sono pronto a metterci anche la faccia, ma lo devo fare su decisioni che sono condivise'.
C'è qualcosa del mercato che non è riuscito a fare?
'Mi sarebbe piaciuto portare subito Vazquez. Però va bene così. È un ottimo giocatore, se non lo avessimo preso adesso avremmo rischiato di perderlo'.
Zamparini le ha dato il merito di avergli consigliato Sannino e ha ammesso che ha sbagliato a non darle retta e ingaggiarlo...
'Avevo suggerito Sannino perché lo conosco bene. Anche se non ha mai fatto la serie A ha le carte in regola per fare bene'.
E invece ha dovuto esonerare Pioli.
'È una cosa che mi è dispiaciuta molto. In sette anni l’avevo fatto solo un’altra volta'.
Cosa non ha funzionato?
'Io sono uno che vive molto di sensazioni e avevo proprio la sensazione che qualcosa non girasse. Inoltre le partite che abbiamo giocato non sono state all’altezza. Non tanto per i risultati quanto per il modo di interpretare le gare'.
Come è stato l'impatto con i tifosi?
'I tifosi possono darci la spinta. Vorrei che vedessero gli allenamenti per capire che qui si sta facendo il massimo per il bene del Palermo. I giocatori che sono arrivati sono un po' come quelli che avevano creato il vecchio ciclo del Palermo. Abbiamo voluto gente che sposasse la nostra causa. Io credo che nel calcio le motivazioni siano tutto ed è per questo che abbiamo voluto gente che fosse determinata'.
Un po' come Mangia?
'Lui si gioca l'occasione della vita. Mi ha fatto molto piacere il modo in cui si è presentato in conferenza stampa e nei primi allenamenti. Non era facile eppure lui era molto determinato. Quando gli abbiamo comunicato che avrebbe guidato la prima squadra quelli più nervosi eravamo noi. Lui era tranquillissimo'.
Eppure prima avete chiamato Rossi.
'Rossi era la soluzione ottimale. Quando lui ha detto no, non abbiamo pensato di prendere un allenatore giusto per prenderlo. Abbiamo avuto l'idea di affidare tutto a Mangia e la portiamo avanti'.
Mangia è un allenatore traghettatore?
'Il mio augurio è quello di non dovere telefonare a Rossi. Significherebbe che Devis ha fatto bene e che ha stupito tutti'.
Quanto è costato al presidente chiamare Rossi?
'Lui ha messo da parte l'orgoglio per il bene del Palermo. E anche in questo senso ha deciso di scegliere Mangia. Sono sicuro che se la giocherà alla grande. Noi gli staremo vicini'.
Lei conosce bene Mangia. Qual è la sua caratteristica principale?
'Mangia è un computer. Uno che ha programmato tutti gli allenamenti sino alla sosta di Natale. Uno che fa allenare la squadra per trasmettere dei concetti non per fare dei giretti di campo. L'allenatore deve dare dei concetti e Mangia ha le idee chiare'.
(La Repubblica - Edizione Palermo)