'Una partita non cambia la vita', ripete come un mantra il saggio Bortolo Mutti ma, partita dopo partita, a forza di far bene il febbraio nero del tecnico bergamasco si è trasformato in febbraio d'oro, e domenica c'è tempo per migliorare ancora il trend. Dalla pessima media punti di 1,1 che Mutti ha raccolto in carriera nel secondo mese dell'anno al convincente 1,75 maturato nelle ultime settimane grazie alle vittorie con Atalanta e Lazio e al pareggio di San Siro con l'Inter (unico stop a Cagliari per 'colpa' dell'ex Pinilla), sette punti in quattro partite. All'arrivo dell'allenatore di Trescore Balneario, gli amanti delle statistiche avevano due certezze. Le medie punti del suo passato parlavano chiaro: a un gennaio sprint (media in carriera di 1,52, mese migliore per Mutti), sarebbe seguito un lungo periodo da brividi con un febbraio da incubi (1,10), e poi altri mesi pieni più di amarezze che di gioie (marzo 1,32, aprile e maggio 1,30).

L'allenatore lombardo ha prima rispettato le consegne di gennaio ottenendo 1,5 punti a partita (6 punti in 4 partite, media mantenuta), e poi ha ribaltato le fosche previsioni dovute ai pessimi risultati ottenuti a febbraio dalle sue squadre nelle precedenti stagioni, soprattutto quelle del massimo campionato (in A la sua media si abbassa a 0,75 punti a partita a causa delle 'crisi di febbraio' vissute a Messina e Bari). Per riuscirci ha imposto la cura Mutti, niente grida né epurazioni ma soltanto buone maniere e saggi consigli ad personam.

(La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)