Ha soli ventidue anni, al 'Barbera' domenica scorsa ha spiccato il volo e in tasca ha un sogno, diventare un campione come Gerrard, il centrocampista che è il suo idolo e che, impegni permettendo, cerca di seguire durante le partite del campionato inglese per carpirne i segreti ed emularlo. È arrivato a Palermo in punta di piedi il centrocampista Jasmin Kurtic, che ha ancora in bocca il sapore del suo primo gol realizzato in Italia ed è consapevole che la partita contro il Cesena ha segnato la sua svolta. È stato decantato dalla società come un altro potenziale talento, attinto nel mercato sloveno, ma il giocatore fin dal suo arrivo, lo scorso gennaio, è apparso come un gioiellino misterioso chiuso nel suo scrigno. E invece da domenica, finalmente, ha cominciato a brillare e in questo scorcio di fine campionato si candida per ritagliarsi più spazio e dare ancora il suo contributo alla causa rosanero.

Timido, schivo nel parlare di sé, ha goduto del suo momento di gloria. Ha festeggiato il suo riscatto e la sua rete, anche se rovinata dal risultato finale, con gli amici e al telefono con la famiglia, alla quale ha voluto dedicare il gol. Dopo un avvio decisamente balbettante, adesso Kurtic sembra più integrato al gruppo, si è mostrato a suo agio anche nel ruolo di trequartista che gli ha affidato Rossi anche se ancora ha qualche problemino con la lingua. Non riesce infatti a parlare bene l'italiano e cerca di imparare giornalmente qualche parola in più prendendo lezioni dall'interprete del Palermo Antonio Sivec, che lo segue, così come ha fatto all'inizio anche con gli altri due sloveni Bacinovic e Ilicic, anche nei suoi spostamenti in città.

Oggi Kurtic rappresenta, insieme a tutti gli altri giovanissimi che militano nella squadra, il futuro del Palermo ed è da qui che vuole partire per lanciarsi nel calcio che conta. Una passione, quella per il calcio, che non ha tardato a esplodere nel sangue e nel cuore dello sloveno. Ha cominciato a capire che voleva fare il calciatore a soli sei anni quando, vedendo le partite in tv, scappava fuori da casa sua per raggiungere il campetto del quartiere Crnomelj dove viveva ed è lì che organizzava le partitelle con gli amici. Nel Nova Gorica ha trovato la propria consacrazione professionale ma è a Palermo che Kurtic è intenzionato a mettersi in mostra e a crescere per riuscire a catalizzare l'attenzione di club blasonati e magari trovare collocazione in lidi più prestigiosi.

In città si trova benissimo, quando può si regala lunghe passeggiate a Mondello o visita il centro con i compagni di squadra sloveni, che sono diventati la sua famiglia. Ha legato in modo particolare con Andelkovic, arrivato insieme a lui lo scorso gennaio e con il quale ha voluto condividere, regalandogli l'abbraccio a bordo campo, l'esultanza dopo il gol. A differenza dei connazionali non ha la fidanzata, vive a casa da solo quando non lo raggiungono i familiari. È rimasto colpito dal calore e dall'affetto dei palermitani che, anche se non è un giocatore titolare, non gli hanno fatto mai mancare la stima e il rispetto. E Kurtic non ha perso tempo per integrarsi e diventare un palermitano doc e così tra le prime prove che lo sloveno ha dovuto superare c'è stata ovviamente l'approccio con il panino con le panelle e la milza al quale il giocatore non si è potuto sottrarre. E come è già capitato a molti dei suoi compagni, è diventato immediatamente un ghiotto estimatore delle specialità tipiche palermitane anche se a mandare letteralmente in delirio il centrocampista è stata la pasta alla norma, della quale pare non ne possa fare proprio più a meno.

(Corriere dello Sport - Edizione Sicilia)