L'intervista rilasciata da Silvestre ha fatto rumore. Intanto per il contenuto, poi perché non era autorizzata. Riassunto: Silvestre ha detto che a Palermo ha fatto il suo tempo dopo appena un anno, che le aspettative erano altre e che si sente pronto per una grande. In pratica è un addio. Parole che al Palermo non sono piaciute per niente. Zamparini a caldo ha concesso il 'beneficio del dubbio' a Silvestre, confidando in una cattiva interpretazione di chi aveva raccolto le dichiarazioni del centrale rosanero. Ieri al Palermo si sono dovuti arrendere all'evidenza: Silvestre non ha ritrattato una sola parola. Ovvio il procedimento: all'argentino è stata comminata una multa salata. L'ammontare è stato stabilito di comune accordo dal presidente e da Luca Cattani, che oggi comunicherà la decisione a Silvestre.

Ma c'è di più. A restarci male sono stati anche i compagni di squadra e qualcuno lo ha anche detto in faccia a Silvestre prima dell'allenamento mattutino di ieri. E inviperiti sono anche i tifosi. Qualcuno sostiene che l'uscita dell'argentino è la prima mossa di una cessione già fatta: 'Sono sicuro che il presidente lo ha già venduto, sinceramente non penso che Zamparini voglia trattenere Silvestre, il lupo perde il pelo ma non il vizio, spero di sbagliarmi'. Il tifoso amante della dietrologia invece sbaglia, perché il Palermo non aveva nessuna intenzione di vendere Silvestre. A meno che non fosse arrivata un'offerta davvero convincente e irrinunciabile.

La sparata dell'argentino, ovviamente, cambia gli scenari perché il Palermo non ha mai trattenuto giocatori contro la propria volontà e non lo farà nemmeno con Silvestre, ma a patto che arrivi un'offerta adeguata. Ieri Cattani ha avuto un primo colloquio telefonico con Pablo Cosentino, il procuratore argentino di Silvestre che si trova attualmente a Miami. La prossima settimana dovrebbe esserci un incontro per capire se Silvestre ha già un accordo con qualche altra squadra, ipotesi probabile visto il modo in cui è uscito allo scoperto.

(Giornale di Sicilia)