Palermo, Barreto:| Una rinuncia per far meglio
C'è chi viene e c'è chi va. Ma in questi giorni di impegni con le Nazionali e voli transoceanici, c'è anche chi è rimasto. Per scelta. È il caso di Edgar Barreto che a inizio agosto ha annunciato l'addio alla sua Nazionale, il Paraguay. Al contrario di Rios, quindi, per Barreto niente match di qualificazione a Brasile 2014 in questa settimana di sosta del campionato.
Chi conosce bene Barreto sa quanto la sua decisione sia stata sofferta e ponderata. Perché i giocatori sudamericani alla maglia del proprio Paese ci tengono eccome - forse più degli europei - e Barreto in questo senso non fa eccezione. Peraltro, del Paraguay il numero 5 rosanero non era un semplice comprimario, ma un titolare inamovibile e un simbolo, protagonista in passato di risultati importanti. Come nel 2004, quando la formazione Albirroja vinse l'argento alle Olimpiadi di Atene, o sette anni dopo, finalista (a sorpresa) della Coppa America.
A 28 anni, dopo 60 presenze e 4 gol, Barreto però ha fatto una scelta di vita: niente più nazionale, solo il club e la famiglia, quindi solo Palermo, da Boccadifalco a casa, dove ad attenderlo ogni giorno ci sono la moglie Rocio e il piccolo Matu, per adesso più ballerino che calciatore. 'Quindici ore di volo, 6 di fuso orario. Dopo 10 anni di fare avanti e indietro dal Sud America, la domenica in campo il fisico ne risente', ha ammesso nei giorni scorsi il centrocampista nato ad Asunción. Sara anche per questo che il cagnass - il cagnaccio, come lo ha soprannominato Doni ai tempi dell'Atalanta, pescando dal dialetto bergamasco - in questo inizio di stagione tribolato per il Palermo è stato quasi sempre tra i migliori.
(La Gazzetta dello Sport - Edizione Sicilia)