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    Pagellone 2010-11: Barcellona al top, grande Milan, Inter iridata, flop Juve

    Pagellone 2010-11: Barcellona al top, grande Milan, Inter iridata, flop Juve

    • Gianluca Minchiotti

    Con la finale di Champions League vinta dal Barcellona sul Manchester United e con quella di Coppa Italia che ha visto il successo dell'Inter sul Palermo, si è chiusa la stagione 2010-11 per quanto riguarda i club. E' tempo quindi di bilanci e di voti: ecco la top ten di Calciomercato.com.

    VOTO 10: il Barcellona e Messi. Cosa aggiungere ancora? Basterebbe solo il nome. Per i blaugrana di Pep Guardiola seconda doppietta Champions-Liga nell'arco di tre stagioni e un gioco stellare, come poche volte si era visto nella storia del calcio. Questo Barcellona entra di diritto fra le squadre più forti di sempre. La sua stella, Lionel Messi, corre invece dritta verso il terzo Pallone d'Oro di una carriera che, a 24 anni, non ha eguali.

    VOTO 9: il Milan e Galliani, il Porto e Villas Boas. I rossoneri a inizio stagione avevano un obiettivo preciso e lo hanno raggiunto: porre fine al dominio interista in campionato e tornare a vincere lo scudetto dopo sette anni: detto, fatto. L'ad Galliani invece è stato il dominatore del mercato, ad agosto 2010 e a gennaio 2011, con colpi da maestro (per il rapporto qualità-prezzo) come Ibrahimovic, Robinho e Van Bommel. Voto 9 anche per il Porto, che con il nuovo profeta Villas Boas centra un fantastico poker.

    VOTO 8: l'Inter mondiale. I nerazzurri completano la serie di trionfi delle scorse stagioni conquistando il titolo iridato per club, e per questo meriterebbero un 10. Ma il resto della stagione è da 6, grazie e Coppa Italia e Supercoppa: la media fa 8, per un'altra stagione, malgrado tutto (vedi Benitez, non accettato dallo spogliatoio e non amato da Moratti), vincente.

    VOTO 7: il Napoli e l'Udinese. Stagione straordinaria per i partenopei e per i friulani. Il Napoli del Matador Cavani centra la qualificazione diretta alla Champions League, l'Udinese del Nino Maravilla Sanchez va ai preliminari. Peccato, nel primo caso, per la diatriba Mazzarri-De Laurentiis: altrimenti sarebbe stato un 8.

    VOTO 6: la Lazio e il Palermo. A inizio stagione, entrambe avrebbero sottoscritto il traguardo dell'Europa League, anche se, in certe fasi della stagione, entrambe hanno sognato qualcosa in più (i biancocelesti la qualificazione alla Champions League, i rosanero la vittoria della Coppa Italia).

    VOTO 5: la Fiorentina e il Genoa. Finita l'era Prandelli, la fase Mihajlovic è iniziata in chiaroscuro. Soprattutto, è la società che deve fare chiarezza sui programmi e sugli obiettivi per il futuro. Per il Genoa, dopo un mercato scoppiettante, quella appena conclusa doveva essere la stagione del definitivo salto di qualità: invece sono arrivati la fine dell'era Gasperini e un campionato anonimo.

    VOTO 4: Mourinho. Il personaggio in Italia piaceva, forse perché siamo troppo abituati a lamentarci di tutto e di tutti, a partire dagli arbitri. In Spagna, invece, questo modo di fare ha meno successo (Florentino Perez a parte): la tifoseria del Real Madrid è spaccata, la stampa pure ("Piange sempre", è una fra le cose meno cattive che hanno scritto dell'ex Special One).

    VOTO 3: la Roma. Sfiorato lo scudetto nel 2010, in questa stagione puntava dritta al titolo. Niente da fare, stagione pessima: cambio di allenatore e flop in campionato, Coppa Italia, Supercoppa italiana e Champions League. Il tutto a nervi tesi (vedi De Rossi) e nel bel mezzo di un cambio societario non ancora definito al 100% (almeno nei ruoli dirigenziali).

    VOTO 2: la Juventus. Stagione disastrosa la prima con al comando Andrea Agnelli: per la prima volta dal 1991 (Calciopoli esclusa) i bianconeri restano fuori dall'Europa, riuscendo a fare peggio perfino della tribolatissima stagione 2009-10.

    VOTO 1: la Sampdoria. Dalla Chamopions League alla Serie B: mai visto prima. E vendendo i due gioielli, Cassano e Pazzini, quelli che fino a giugno 2010 venivano definiti come i nuovi Mancini e Vialli. 

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