Pagelle calciomercato Sampdoria
Il mercato della Sampdoria è stato un trionfo, l’unico dilemma ora è come la squadra e Mihajliovic reagiranno alla rivoluzione di una squadra che già vola in classifica. Il presidente Masimo Ferrero in estate si era limitato a tenere i migliori (Mustafi a parte) e a migliorare la rosa a disposizione del proprio allenatore. Una sessione di studio per poi dare fuoco alle polveri. A gennaio il club blucerchiato è stato il protagonista assoluto del mercato come non era mai successo nella gestione Garrone.
ARRIVI: Correa, Frison, Coda, Muriel, Eto’o, Munoz, Acquah ed Eto’o. Sono loro le “perle” del presidente Massimo Ferrero. Una rivoluzione non annunciata che ha portato entusiasmo da vendere nella tifoseria. Frison sarà il terzo portiere fino a fine stagione quando sarà promosso a secondo dopo la partenza di Romero. Coda è l’umo di esperienza per chiudere una batteria di centrali di difesa che può contare da martedì su Munoz. L’argentino non è un rincalzo, Mihajlovic lo ha voluto scartando altre opzioni (Diakitè), arriva in prestito ma in questi cinque mesi la Sampdoria proverà a farlo innamorare e gettare con lui le basi della difesa del futuro. Acquah è il centrocampista di sostanza che mancava mentre Correa il talento più giovane e cristallino arrivato dall’Argentina in Italia nel mercato di gennaio. Bei nomi, tutti utili ma nessuno di loro può competere con le due gemme più preziose. La prima è Luis Muriel. Lo ha voluto Mihajlovic, ha il talento per diventare una stella mondiale, se ritrova la condizione farà divertire e i 12 milioni spesi saranno ampiamente colmati da una eventuale nuova cessione. Lui ce la sta mettendo tutta per recuperare il primo possibile, ci sarà contro il Chievo e soprattutto nel derby. L’acquisto principe è però Eto’o: è tornato in Italia dopo aver vinto tutto ovunque, non è più quello di prima e Mihajlovic lo ha più volte fatto capire. Se farà emergere la sua classe anche solo per trenta minuti a partita la Sampdoria potrà tornare in alto. I blucerchiati a gennaio hanno lavorato anche per il futuro: in estate arriverà Bonazzoli. Lo descrivono come un talento straordinario, alla Samp arriverà per dimostrare di esserlo.
PARTENZE: Manolo Gabbiadini è stato il primo botto del mercato invernale. Lo ha preso il Napoli perché la Juve ha spinto per la cessione immediata. La Sampdoria si è dovuta adeguare a malincuore o forse neanche troppo visto gli oltre 6 milioni arrivati in cassa. E’stato il capocannoniere, l’uomo che sapeva girare la partita con un tocco, ora non c’è più ma chi è arrivato potrebbe non farlo rimpiangere. Da Bogliasco è partito anche Gastaldello. Troppo ghiotta l’offerta del Bologna, sarebbe andato via comunque in estate, lo ha detto lui. Se il cuore piange a livello tecnico non cambia niente: l’ex capitano è partito anche perché non era più titolare inamovibile. Le altre cessioni sono movimenti minori: Krsticic doveva cambiare aria per ritrovare stimoli e minuti, Fedato e Fornasier partono per tornare più forti mentre di Sansone in pochi sentiranno la mancanza.
BILANCIO: Chi è partito è stato sostituito alla grande. Via Gabbiadini, arrivano Muriel, Eto’o e Correa. Parte Gastaldello arriva Munoz. Con il suo fare guascone Massimo Ferrero aveva illuso di essere un flop invece ha lavorato insieme a Osti e tutti i collaboratori per presente e futuro. Mai la Sampdoria era arrivata ad essere tra le regine del mercato: i tifosi sognano, Mihajlovic deve ancora abituarsi all’infuocato mese di trattative.
VOTO: 7. Poteva essere migliore il voto blucerchiato. Sui nomi non si discute così come sui sacrifici visto che oltre agli esborsi per i cartellini sono rimasti anche Okaka (era l’ultima occasione per monetizzare la cessione a dovere) e Bergessio (ingaggio pesante il suo). Il dubbio però rimane: era proprio necessaria la rivoluzione di gennaio? Il verdetto lo darà il campionato, i tifosi hanno già espresso il proprio gradimento.