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    Pafundi e la magia al Mondiale Under 20: il gioiello di Mancini che piace alle big

    Pafundi e la magia al Mondiale Under 20: il gioiello di Mancini che piace alle big

    • Francesco Guerrieri
    Un lampo nella notte, meno male che c'è Pafundi. Il gioiellino dell'Udinese entra a dieci minuti dalla fine nella semifinale del Mondiale Under 20 tra Italia e Corea del Sud e con una pennellata perfetta su punizione manda gli Azzurrini in finale per la prima volta nella storia. Applausi per quel classe 2006 che Mancini ha già fatto debuttare in Nazionale A: "Prima chiamo lui, poi tutti gli altri" aveva detto il ct. Centrocampista dell’Udinese, ha esordito a novembre contro l’Albania nonostante poco più di 90 minuti totali in Serie A tra la stagione scorsa e quella attuale. Il Mancio lancia i giovani senza paura, il piccolo Simone ringrazia: "Un momento che non dimenticherò mai". Esordiente più giovane in Nazionale negli ultimi cent’anni, il terzo di sempre.

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    SONDAGGIO NAPOLI - In attesa della finale contro l'Uruguay i riflettori del mercato sono già accesi su di lui. Le big lo seguono da vicino, lo studiano e valutano ogni mossa per superare la concorrenza. La prima società a fare una mossa concreta però è stata il Napoli, che nei mesi scorsi ha avuto qualche contatto con l’Udinese per capire se c’erano margini per una trattativa. Un sondaggio ufficiale. Dall’altra parte però hanno risposto picche: i bianconeri vogliono tenersi stretto uno dei migliori talenti italiani, e non intendono fare nessun tipo di prezzo. Lui è tifosissimo del Napoli: la sera dello scudetto ha sbirciato i festeggiamenti dallo spogliatoio di Udine. E ieri ha segnato allo stadio Diego Armando Maradona di La Plata. Segni del destino.

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    IL PIANO PER PAFUNDI - Dietro alla valorizzazione di Pafundi c’è un piano ben preciso che i vertici della Nazionale e quelli dell’Udinese stanno portando avanti di comune accordo: telefonate, incontri, contatti frequenti per capire qual è il miglior percorso per far esplodere questo talento. Un patrimonio che l’Italia ha anche rischiato di perdere, quando i genitori erano stati contattati dal Chelsea per portarlo a Londra. Simone aveva 8 anni, la famiglia ha ringraziato declinando la proposta. Pafundi rimane a Montefalcone, gioca nella squadra del paese e in un torneo - due anni sotto età, come sempre - ruba l’occhio all’Udinese. Basta un assist e una traversa per convincere gli scout: "Simo, mi ha chiamato l’Udinese" gli disse la madre quando il ragazzo tornò dal mare. Oggi è il telefono bianconero che suona, chissà se avrà squillato anche dopo la punizione di ieri sera.

    @francGuerrieri 

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