Pace Milan-Juve, Allegri smaschera il bluff: salvare Beretta per beffare Moratti
E meno male che, secondo la Gazzetta, Agnelli aveva telefonato a Galliani e, secondo Tuttosport, Galliani aveva telefonato ad Agnelli. Obiettivo: chiedere scusa e fare la pace dopo avere fatto la guerra prima, durante e dopo Milan-Juve.
Poi, oggi a Milanello, si presenta Massimiliano Allegri e sbotta: “ Scuse? Ma quali scuse. Il teatrino l'hanno fatto loro e quindi noi non abbiamo niente di cui scusarci”. Viva la sincerità dell'allenatore rossonero mentre in via Rosellini, sede della Lega di serie A, cominciava il teatrino dei distinguo e poco fa, efficacemente Sky Sport 24 ha parlato di “pace ad personam” fra il presidente bianconero e il vicepresidente rossonero.
La verità è semplice: Juve e Milan continueranno a dirsele, speriamo non a darsele, di santa ragione sino a quando lo scudetto dell'una o dell'altro non li divida. La presunta pace è servita solo alle due società per beffare Moratti e gli altri 7 club che avevano chiesto a Beretta di farsi da parte.
Invece, guarda caso, dopo la “riconciliazione” Agnelli-Galliani, oggi Beretta è stato confermato sino a giugno, quando saranno trascorsi 15 mesi dal momento in cui il presidente della Lega ha dato le dimissioni, per diventare il capo delle relazioni esterne di Unicredit, azionista di minoranza della Roma. E' normale tutto questo per uno fra i più importanti sistemi calcistici al mondo? No, che non è normale.
Morale della favola: quando di mezzo ci sono le questioni di potere, non c'è gol non visto o polemica arbitrale che tenga, con tanti saluti all'arrabbiatura di milioni di tifosi, dell'una o dell'altra parte. Viva Allegri, che almeno non racconta panzane e dice ciò che pensa.
Xavier Jacobelli
Direttore Calciomercato.com