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  • Ozil, addio alla Germania con attacco ai giornalisti tedeschi: 'Propaganda per favorire le loro idee politiche'

    Ozil, addio alla Germania con attacco ai giornalisti tedeschi: 'Propaganda per favorire le loro idee politiche'

    Mezut Ozil non ci sta. E dice addio alla nazionale tedesca. Per comprendere i motivi della decisione, bisogna fare un passo indietro. A metà maggio il talento dell'Arsenal posta una foto sui social insieme al premier turco Recep Tayip Erdogan, controversa figura politica che negli ultimi anni è finito nell'occhio di ciclone per una serie di comportamenti antidemocratici. Un scelta non condivisa dall'opinione pubblica tedesca, che lo fischia nelle amichevoli pre Mondiale e successivamente gli imputa l'eliminazione in Russia.
     
    Oggi l'ex Werder Brema ha scelto i social per sfogarsi: "Ora, ho avuto due settimane per pensare a quanto accaduto. E desidero condividere le mie riflessioni. Come altre persone, le mie origini risalgono a più di un Paese: sono cresciuto in Germania, ma ho un cuore tedesco ed uno turco. E durante l’infanzia, mia madre mi ha insegnato a non dimenticare le mie origini e ad esserne sempre rispettoso: sono valori in cui credo tuttora. Quella foto non contiene alcun messaggio politico: è semplicemente un segno di rispetto alla più alta carica del Paese della mia famiglia. Sono un calciatore, non un politico. Sebbene i media tedeschi abbiano dipinto una realtà diversa, non incontrare il Presidente sarebbe stata una mancanza di rispetto verso i miei antenati. Per me non è importante chi è il Presidente, conta che lui è il Presidente".
     
    Questo il secondo post: "Capisco ed accetto le critiche che riguardano le mie prestazioni. Anzi, mi spingono a migliorare. Ma non posso accettare gli sfoghi dei giornali tedeschi, che accusano le mie doppie origini”. Certi giornali stanno usando il mio passato e le mie foto con Erdogan come una forma di propaganda per favorire le loro idee politiche. Perché altrimenti avrebbero dovuto scegliere il mio nome e la mia foto come diretta spiegazione dell’eliminazione in Russia? Non hanno criticate le mie prestazioni, ma le mie origini, andando oltre un confine che non dovrebbe mai essere superato, riguardando questioni mie personali. Inoltre, è stucchevole il diverso metro di giudizio adottato dai media. Lothar Matthaus ha incontrato un altro leader mondiale (Putin, ndr), ma non gli è stata chiesta alcuna spiegazione”. <

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