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    Over 35: invecchiare restando al top del calcio italiano

    Over 35: invecchiare restando al top del calcio italiano

    • L.C.

    Per la pensione c'è sempre tempo, i gol non hanno età e l'esperienza nel calcio nessuno la vuole rottamare. Di Natale - ammesso e non concesso che confermi l’annuncio di Befana - sarebbe quindi quasi l’eccezione, la regola è opposta anche fra i suoi maturi coetanei. Luca Toni, ad esempio, di qualche mese più anziano, sta vivendo una stagione d'oro con già 9 reti all'attivo che hanno spinto fino al quinto posto il Verona facendo quasi rammentare ai tifosi dell’Hellas i tempi gloriosi e scudettati di Bagnoli ed Elkjaer; e lui a sua volta sogna un clamoroso ritorno ai Mondiali 8 anni dopo il trionfo di Berlino. Ma non c’è solo Toni. Una volta gli over 35 in campo erano pochi e soprattutto portieri, ora la professionalità, i progressi nella preparazione e nella medicina hanno forgiato dei supermen che non sfigurano ai ritmi forsennati del calcio moderno. Se Alex Del Piero (39) ha preferito un autunno dorato in Australia, Francesco Totti ha avuto il privilegio di continuare ad essere a 37 anni la bandiera della Roma, malgrado qualche ovvio acciacco e calo di forma. Ma lunedì è stata anche la giornata di Miro Klose che ha infilzato l'Inter di Mazzarri dando il benvenuto alla nuova gestione di Reja: a 35 anni il goleador tedesco cerca di gestire i suoi malanni per far fare il salto di qualità alla sua talentuosa Nazionale ai mondiali, e nella Lazio è ancora e sempre lui l’uomo decisivo. Buffon (36) e Pirlo (35) sono a loro volta eterni protagonisti della Juve dei record e sono i cardini della nazionale di Prandelli, De Sanctis (37) ne ha presi tre a Torino senza colpe ma rimane il portiere della miglior difesa del campionato. E ancora Daniele Conti (35) è il regista insostituibile del Cagliari, Ambrosini (36) accudisce le esuberanze giovanili della Fiorentina champagne di Montella, fra i bomber di Befana gli stessi Amauri e Gilardino sono largamente ultratrentenni. Di contro, quando i più esperti calano spesso sono dolori: il Catania ad esempio paga il ridotto rendimento di Legrottaglie (37), il Chievo quello di Pellissier (35), l'Inter ancora invoca Samuel (36), Milito (35) e Cambiasso (quasi 34), e Mazzarri spesso si affida a spezzoni importanti dell’addirittura quarantenne Javier Zanetti, tornato in campo in buone condizioni sei mesi dopo essersi rotto il tendine d'Achille: i senatori nerazzurri non sono ovviamente più quelli del Triplete ma resistono sulla breccia e non sono quasi mai fra i peggiori malgrado il momento-no della squadra. Non tutti possono avere il talento, la determinazione e la fortuna di Dino Zoff che alzò la Coppa del Mondo a 41 anni, però in tanti ci provano.

     

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