Getty Images
Napoli, Osimhen ancora in ritardo dopo la sosta: la società lo giustifica, ma lo spogliatoio?
CONTRATTEMPI – Nelle festività natalizie del 2020 Osimhen venne contagiato ad una festa senza mascherine in Nigeria, cosa che compromise il suo rientro prima e la sua seconda parte di stagione poi. Poi, un anno dopo, arrivi in ritardo sia prima di Napoli-Torino, gara che comunque ha deciso con uno stacco imperioso, sia alla fine di dicembre, quando una nuova positività ha reso necessario posporre la visita di controllo al volto per il brutto colpo subito da Skriniar in Inter-Napoli. Insomma, mai che fili tutto liscio. E se è vero che tre indizi fanno una prova, lo spogliatoio azzurro avrebbe tutto il diritto, come pare filtrare, di esprimere il proprio malcontento.
DECISIVO - Non che questo, comunque, comprometta più di tanto il rendimento della punta in condizioni di salute stabili: Osimhen è stato eletto giocatore del mese di marzo per le sue reti, decisive per il mantenimento delle speranze scudetto degli uomini di Spalletti. Due gol al Verona, due all’Udinese. E zero punti che grazie a lui diventano sei. Adesso il Napoli è atteso dall’Atalanta, orfana a sua volta di Zapata, nel valzer delle punte leggere che andrà in scena a Bergamo. Poi, a partire dalla giornata successiva contro la Fiorentina, ci saranno sette gare per graffiare ancora e provare a mettere le mani su un titolo che poche volte, come oggi, è sembrato raggiungibile negli ultimi anni.