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    Cristiano Ronaldo, emblema di un campione: è tempo di eurorivincite

    Cristiano Ronaldo, emblema di un campione: è tempo di eurorivincite

    • Fabio Alampi
    Bene o male, purchè se ne parli: per molti aspetti Euro 2016 verrà ricordato come l'Europeo di Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse del Real Madrid è sempre stato, come sempre nella sua carriera, sotto i riflettori della critica, osannato e criticato dalla stampa e dai tifosi, capace di spaccare l'opinione pubblica. Perchè CR7 non è un giocatore come gli altri, non lo è mai stato e non poteva certo esserlo nell'estate in cui ha conquistato  la sua terza Champions League e nella quale domani sera si giocherà l'Europeo con il suo Portogallo.



    Cristiano Ronaldo è quello arrivato in Francia scarico e fuori forma, ma che con tre reti è il capocannoniere della sua nazionale; è quello che strappa di mano a un giornalista il microfono e lo getta nel lago, ma è anche quello che si concede a un fan invasore di campo per un selfie, proteggendolo dagli steward; è il leader spocchioso e arrogante, che pretende sempre il pallone e che mostra stizza quando i compagni sbagliano, ma è anche quello che invita Chantal Borgonovo (vedova di Stefano, lo sfortunato attaccante morto nel 2013 a 49 anni dopo una lunga battaglia con la SLA) per la finale di Parigi o carica la squadra prima dei rigori con la Polonia, convincendo i compagni, come Moutinho, delle loro capacità dal dischetto e mostrando quella fiducia che conquista anche i più timorosi. Ora, a poco più di ventiquattro ore dalla finalissima di Parigi, Ronaldo è pronto a sfatare un nuovo tabù.



    A SECCO CONTRO LE BIG - Primatista di presenze e di gol realizzati con la maglia della nazionale portoghese, miglior marcatore della storia degli Europei, Cristiano Ronaldo avrà domani un'altra occasione per rompere una sua personale maledizione: in tutta la sua carriera, l'asso lusitano non ha mai segnato a una big del panorama europeo. Mai una rete in 1353 minuti alla Spagna, mai alla Germania, all'Inghilterra o all'Italia. E mai, ovviamente, alla Francia. Spezzare l'incantesimo e bucare la difesa francese per la prima volta, per vincere l'Europeo in casa dei rivali Blues e per ribadire la sua posizione nella corsa al prossimo Pallone d'Oro, insidiato in questo mese dal compagno di squadra Bale e dal galletto francese Griezmann. Senza dimenticare la voglia matta di mettere le mani su un trofeo che 12 anni fa, in casa, si è visto soffiare dalla Grecia. I grandi campioni hanno sempre bisogno di grandi sfide e nuovi stimoli, e Cristiano Ronaldo non è mai sazio. E vuole scrivere la storia.

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