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    Orsato: 'Nessun arbitro ce l'ha con Mourinho, rimpiango Zanetti'

    Orsato: 'Nessun arbitro ce l'ha con Mourinho, rimpiango Zanetti'

    Finalmente gli arbitri di Serie A possono parlare. Daniele Orsato ha dichiarato in un'intervista al Corriere dello Sport: "I miei figli guardano Messi e Lautaro, io sono cresciuto seguendo Agnolin. Personalità, autorevolezza, standing. Altri tempi: Gigi che prende il braccio di Maradona oggi non sarebbe possibile. De Rossi era uno che ti dava del filo da torcere, ma se lo incontravi fuori e ci facevi due chiacchiere scoprivi un ragazzo diverso... I calciatori di oggi sono più facili da dirigere. L'Inter di Mourinho, quella del triplete, aveva Cambiasso, Stankovic e quella meraviglia di capitano, Zanetti. Vado nelle scuole a insegnare educazione alle regole e porto sempre il suo esempio. Zanetti mi diceva: "Orsato, non si preoccupi, anche se ha sbagliato, vada avanti per la sua strada". Rimpiango lui, ma anche Paolo Maldini e Totti". 

    INTER-JUVE 2018 - "Non ho niente da aggiungere a quello che spiegai in Rai. Scoppiò un casino per una foto, il soggetto ritratto non era nemmeno mio fratello al mille per mille. A parte il fatto che mio fratello non segue il calcio, è appassionato di automobilismo". 

    MOURINHO - "Ricordatevi le parole di Chiffi. Nessuno di noi parte prevenuto, mai: abbiamo altri pensieri, altre preoccupazioni. L'arbitro prevenuto è un assurdo. Gli ex arbitri che lavorano nelle squadre di club? Ci sono brave persone: Maggiani alla Juve, Schenone all'Inter. E poi Bergonzi, Saccani in tv". 

    VAR - "Ero tra i contrari all'introduzione della tecnologia perché pensavo che avrebbe tolto e non aggiunto, ero molto preoccupato. Mi hanno convinto Rosetti, il nostro project leader, Rizzoli e Rocchi. Oggi devo dire che mi sento molto più sereno. Quando ho Irrati al Var mi rilasso, ha un tono di voce e una sicurezza che ti tranquillizzano all'istante. L'altro giorno in PSV-Siviglia di Champions mi ha comunicato con decisione che c'era il tocco di mano, fattuale, overrule e gol annullato. Il mio nome mette in soggezione gli assistenti al video? Non è così, non più, se mai lo è stato. Prima Rizzoli e poi Rocchi hanno pigiato molto su questo tasto e oggi ci sono giovani al video che non guardano al nome, alla carriera, intervengono e basta. Il protocollo noi possiamo e dobbiamo soltanto rispettarlo. L'interpretazione regna ancora sovrana? Non sono d'accordo. È vero che il regolamento favorisce la discrezionalità, ma a quello ci riferiamo. Abbiamo ottimi arbitri. Doveri, Massa... Massa è un grande arbitro. Se facciamo bene noi, diamo una mano anche ai più giovani. Far parte della Can non significa esclusivamente fischiare. Sto studiando per fare le scarpe al designatore Rocchi? Ma per favore… Io sono a completa disposizione. Sto molto bene. Farò quello che mi diranno e posso garantire che non sto pensando ad altro. Oggi non mi interessa la politica arbitrale, in futuro non so. In campo sono meno permaloso che fuori. Orsato, Massa, Doveri, abbiamo le spalle larghe. Io ci sto male quando la critica mette in discussione la nostra buonafede. Io e Doveri proveniamo dalla stessa scuola. Così come Valeri, Mazzoleni… La scuola di Mattei e Collina. Nessuno di noi gioca bene a calcio. In sala Var c’è gente che ha diretto centinaia di partite e a tutti livelli, non avverto tutta questa necessità di inserire ex calciatori. Su deviazione o giocata mi affido sempre agli assistenti, che sono degli specialisti. Per il protocollo quella di Bijol in Empoli-Udinese è deviazione, è giocata quando c'è la volontà del difendente di intervenire. Come avrei valutato il fallo di Maignan su Ekuban? Hanno fatto bene in campo. Il telefono resta spento, a noi basta il Var". 
     

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