Orgoglio Afrikaner:|'Ora sembra di stare ad Amsterdam'
"Die Kaap is Weer Oranje", ovvero il Capo è ancora arancione, di nuovo olandese e la scritta, apparsa per la prima volta allo stadio di Green Point per Olanda- Camerun, ora è ovunque. Solo il mese scorso sarebbe stato un manifesto impossibile, razzista e stonato. Questo è il Mondiale africano, il momento dell'orgoglio e dell'unione. Una coppa del Mondo black, con organizzatori di colore e leader neri, da Zuma in tribuna ai balli di Tshabalala. A sorpresa è ancora il Mondiale della riconciliazione, solo che ha cambiato colore. E' al contrario. Da una parte del tabellone domina l'Olanda, dall'altra la Germania cioè le radici boere che qui hanno fatto diversi danni. Ora però i lenzuoli con i colori dutch non sfilano in cortei xenofobi legati al partito estremista Awb, ma sventolano liberi. Il passato torna e i neri si dividono: i più giovani, cresciuti nell'era post apartheid non si preoccupano di tifare Oranje, gli altri hanno visto troppe ingiustizie per sostenere quei colori.