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    Ora Firenze è dolce per Gasperini: in 5 giorni dalla Panchina d'Oro al quarto posto solitario

    Ora Firenze è dolce per Gasperini: in 5 giorni dalla Panchina d'Oro al quarto posto solitario

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Era amara fino alla scorsa settimana, adesso è dolcissima la Firenze di Gasperini. Lunedì la Panchina d'Oro a Coverciano, cinque giorni dopo la vittoria e il quarto posto solitario a Campo di Marte. Vittoria e zona-Champions conquistate con una partita degna dell'Atalanta, meritate per la quantità e la qualità delle occasioni da gol e per l'ennesima prestazione super di Ilicic che al "Franchi" continuano a rimpiangere. Tutto il bello dell'Atalanta (e non è stato poco) ha preso vita dalle sue giocate. Sono state impressionanti la pericolosità dei bergamaschi in fase offensiva, la varietà delle soluzioni e la velocità con cui sono arrivati alla conclusione. A Firenze l'attacco nerazzurro ha raggiunto i 61 gol in 23 giornate eguagliando il record che apparteneva alla Juventus del 59/60, quella di Boniperti, Charles e Sivori, capace di vincere il campionato a 18 squadre segnando 92 gol. Ma il record a cui Gasperini tiene di più è quello dei punti: nella sua storia, l'Atalanta non ne aveva mai fatti 42 dopo 23 gare. Una marcia inarrestabile.

    DIFESA E CONTROPIEDE - La Fiorentina ha pensato molto a difendersi e un po' a ripartire. Sul piano tecnico, la distanza fra le due squadre è notevole, ma stavolta lo è stato anche sul piano tattico essendo l'Atalanta un prodotto finito e rifinito e la Fiorentina no. La buona notizia per Iachini è il ritorno al gol di Chiesa al "Franchi", l'ultimo era datato 27 ottobre 2019, contro la Lazio. I viola non hanno retto l'urto di un avversario più forte ma una volta in vantaggio hanno mostrato una inattesa fragilità. Per vincere, ma anche solo per pareggiare questa partita, hanno fatto poco.

    FASCIA DEBOLE - Nella prima mezz'ora il vero problema della Fiorentina era il suo fianco sinistro. Prima del gol di Chiesa, che comunque non ha cambiato il corso della gara, la squadra di Iachini era in difficoltà nella zona che l'Atalanta utilizzava per costruire le sue migliori occasioni da gol. Ci lavoravano tre giocatori di altissimo (Ilicic) e alto (Castagne e Toloi) livello tecnico. A Igor, che aveva il compito di marcare direttamente Ilicic, mancava spesso il raddoppio e la situazione peggiorava quando attaccava anche Toloi che arrivava da dietro senza adeguato controllo da parte dei viola.

    IL FANTASTICO ILICIC - La natura della Fiorentina è diventata evidente con l'arrivo di Iachini: difesa e contropiede. Per la prima mezz'ora, la difesa è stata fatta abbastanza bene (con Pezzella finalmente controllore attento del suo settore), mentre il contropiede è rimasto solo un'intenzione. L'Atalanta si è impossessata del gioco e ha spinto i viola davanti alla propria area. Ilicic ha cominciato subito a mostrare un talento che in questa stagione sembra smisurato e tutto quanto costruiva la sua squadra in attacco apparteneva al suo genio: suoi il primo tiro e il primo pericolo in area viola concluso con una respinta-prodezza di gamba di Dragowski su diagonale da due passi di Castagne, suo l'inizio di un'azione terminata con una palla-gol che Pasalic non si sa come ha messo fuori (era libero, Benassi se n’era dimenticato), suo infine l'assist per la palla-gol di Zapata murata da Igor. Al 30', l'Atalanta era padrona della partita col 69 per cento di possesso palla, con 6 conclusioni e tre ottime occasioni. Dalla Fiorentina, nessun cenno di vita.

    IL LAMPO DI CHIESA - Con fatica, i viola hanno stretto un po' le marcature mentre l'Atalanta ha tolto il piede dall'acceleratore. E' stato l'attimo in cui Chiesa è tornato se stesso. Un cross di Benassi è stato respinto di testa da Palomino fuori area, controllo di Chiesa, un rimbalzo e fucilata nell'angolino, dove l'ex viola Gollini è arrivato in tuffo con un attimo di ritardo. La Fiorentina ha preso coraggio, Chiesa ci ha provato ancora ma il primo tempo si è chiuso con un'altra occasione dei nerazzurri (salvataggio di Igor su Zapata).

    SOLO ATALANTA - I viola sapevano che l'Atalanta avrebbe alzato il ritmo e aumentato la pressione, sapevano che quando è sotto questa squadra dà il meglio di sé, non a caso ha il record di punti conquistati da una situazione di svantaggio (16) e non a caso Gasperini, da quando è arrivato a Bergamo, è il miglior allenatore dei primi 5 campionati d'Europa nella specialità delle rimonte (dal 2016, 68 punti presi). Ma pur sapendo tutto questo, l'avvìo del secondo tempo è stato durissimo per la Fiorentina che ha incassato il pareggio dopo 4'. Tanto per cambiare è partito tutto da Ilicic che ha saltato Pulgar e toccato per Gomez tenuto in gioco da Milenkovic, cross deviato con un miracolo da Dragowski, ma sul pallone Zapata è arrivato prima di Dalbert e Igor e ha segnato.

    IL CAMBIO DI GASPERINI - Per l'assenza di De Roon, Gasperini aveva già modificato la posizione di Gomez a cui aveva assegnato il compito di giocare un po' più dietro, da regista. Compito divenuto... ufficiale quando ha tolto Pasalic (il meno convincente dei suoi) e messo Malinovskyi. La doppia mossa risulterà decisiva.

    L'ARBITRAGGIO - Apriamo qui una breve parentesi sull'arbitro Mariani, visto che di arbitri si è parlato per tutta la settimana. Senza problemi la direzione fino al 10' quando ha graziato Castrovilli per un'entrata su Palomino: era da secondo giallo. Ancora peggio al 22' quando ha fermato una ripartenza pericolosa di Ilicic per un fallo da giallo di Pezzella su Malinovskyi: doppio danno per l'Atalanta visto che l'ammonizione non è arrivata.

    FINE DELLA VIOLA - L'Atalanta ha completato la rimonta al 27' con un sinistro da fuori area di Malinovskyi: nessun viola ha accorciato per contrastarlo e Dragowski si è tuffato male su quel pallone. Mancavano 20 minuti alla fine, recupero compreso, Iachini aveva già messo Vlahovic per l'ingarbugliato Cutrone a inizio ripresa, ha tentato con Sottil (e il 3-4-3) al posto di Pulgar, ma il segnale da parte dei viola era tutt'altro che incoraggiante. Erano spenti. Così l'Atalanta ha preso la palla e per lunghi tratti l'ha portata a spasso sull'erba fresca di Campo di Marte. Nel recupero, debutto in A per il franco-camerunense Tameze.

    IL TABELLINO

    Fiorentina-Atalanta 1-2 (primo tempo 1-0)

    Marcatori: 33’ p.t. Chiesa (F), 5’ p.t. Zapata (A), 27’ s.t. Malinovskyi (A)
    Assist: 27’ s.t. Gomez (A)

    Fiorentina: Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Igor, Lirola, Benassi (39’ s.t. Badelj), Pulgar (33’ s.t. Sottil), Castrovilli, Dalbert, Chiesa, Cutrone (1’ s.t. Vlahovic). All. Iachini.

    Atalanta: Gollini, Toloi, Palomino, Djimsiti, Castagne, Freuler, Pasalic (19’ s.t. Malinovskyi), Gosens, Gomez (45’ s.t. Tameze), Ilicic, Zapata. All. Gasperini.

    Arbitro: Mariani di Aprilia.

    Ammoniti: 16’ p.t. Castrovilli (F), 27’ p.t. Zapata (A),  33’ p.t. Gollini (A), 15’ s.t. Vlahovic (F)

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