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    Opere d’arte su carta bruciate per sostituirle in formato Nft: l’ultima idea di Hirst

    Opere d’arte su carta bruciate per sostituirle in formato Nft: l’ultima idea di Hirst

    • Marco Perlisi
      Marco Perlisi
    Nel campo dell’arte, è dell’inglese Damien Hirst l’ultima trovata che sta catturando il pubblico: a inizio settimana, in occasione della mostra “The Currency” ospitata dal 23 settembre al 30 ottobre 2022 al museo londinese Newport Street Gallery, l’artista ha prima venduto le sue nuove opere in formato Nft e poi ha chiesto a tutti i suoi compratori di scegliere fra copia cartacea o in formato digitale. Per “formato Nft” si intende un certificato di autenticità di un’opera digitale che ne attesta l’autenticità pur trovandone sul mercato e su internet milioni di copie: si tratta di esprimerlo dettagliatamente con il nome di “formato Not Fungible Token”.

    La maggior parte delle persone ha optato per tenersi l’opera in Nft rinunciando a quella avuta precedentemente: così, l’artista ha provveduto a farsi ridare i pezzi in formato più datato prima di informare i suoi follower che aveva scelto di bruciare le prime 1000 copie riavute per fare in modo di salvaguardarne il valore nella nuova versione. 

    Un gesto che ha lasciato molto spazio anche alla spettacolarità, visto che Hirst ha voluto fare una diretta streaming che lo ritraeva nell’atto di mostrare il codice di ogni foglio ad una telecamera per poi gettarlo fra le fiamme con lo scopo di non cancellare nessuno dei pezzi il cui valore totale ammonta a circa 10 milioni di sterline. Va considerato che ciascuna delle opere nuove immesse in Nft ammontava al valore di circa 2000 sterline a pezzo.

    In realtà Hirst aveva avuto quest’idea dopo che la sua collezione, chiamata proprio “The Currency” e lanciata nell’estate del 2021, gli aveva fruttato la vendita di ben 10.000 copie in formato Nft. 

    Proprio lo stesso Hirst ha rilasciato, sia mentre provvedeva a bruciare le opere che dopo, delle dichiarazioni in cui ha detto di sentirsi meglio di quello che credeva, sapendo bene che non stava bruciando un patrimonio d’arte ma lo stava solo portando a termine facendo in modo che il valore cartaceo fosse trasferito sui formati digitali.

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