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Onana: 'Grazie pazza Inter e Handanovic, magari tornerò'
"L'importante è essere onesti e dire sempre la verità alla gente. Io sono una persona che vuole sempre nuove sfide. Giocare in Premier e per un club come lo United è irresistibile. Tutte le parti volevano che ciò accadesse, ma ciò che conta è che se fossi rimasto sarei stato ugualmente felice perché all'Inter non ho mai avuto alcun problema. Anzi, a Milano è nata una magia che è quasi difficile da spiegare, una scintilla con l'ambiente. So che potrò girare il mondo, ma sarà difficile trovare tifosi così e una curva come quella dell'Inter. San Siro e il popolo nerazzurro mi hanno regalato emozioni uniche che non dimenticherò per il resto della vita. In alcune partite eravamo una cosa sola: avevo la sensazione di non giocare in 11, ma in 80mila. Poter viverlo dall'interno è stato un privilegio che il calcio e la vita mi hanno dato. Forse la settimana più entusiasmante è stata quella delle semifinali di Champions, per ciò che rappresentava per la città e i tifosi: lì ho sentito davvero tremare lo stadio. È stato bello anche festeggiare la Coppa Italia coi compagni cantando e ballando".
"La finale di Champions League persa a Istanbul? Mi resta orgoglio e tristezza. Non sapete quanto mi sarebbe piaciuto portare la coppa a Milano, festeggiarla con la nostra gente. Siamo stati vicini a sfiorarla, ce la saremmo meritata: abbiamo giocato contro il Manchester City a testa alta, sono mancati solo dettagli, ma questo è il calcio. Personalmente spero di vincere la Champions con il Manchester United, ma spero che anche l'Inter rigiochi una finale e la vinca. Lo meritano tutti i tifosi, sia quelli venuti a Istanbul che ci hanno fatto giocare come se fossimo in casa, sia quelli che hanno spinto e continueranno a spingere da fuori".
"All'Inter sapevo che sarei andato in un grande club, con grandi giocatori, ma ho trovato di più. Anche se in campionato non è andata come volevamo, la Champions ci ha riuniti. La chiamano 'pazza Inter': forse perché sono un po' pazzo anche io, ma è la definizione più bella del mondo. Ho un ottimo rapporto con tutti, posso nominare veri amici come Calhanoglu, Cordaz, Lukaku e Dumfries. Ma voglio citarne un altro, Handanovic: il suo compito non è stato facile, e invece con me è sempre stato corretto. I suoi consigli e insegnamenti mi hanno reso migliore e li terrò con me, mi aiuteranno in questa nuova avventura a Manchester".
"'Grazie' è la parola che voglio usare: la dico a tutti i lavoratori della Pinetina e della società, ai dirigenti, al presidente, al mister, ai compagni. Ma soprattutto ai tifosi: ho sentito che mi volevano davvero bene. Ho giocato a Milano un anno, ma sarò interista per sempre: ora tiferò davanti alla tv. Auguro all'Inter di vincere subito lo scudetto che ci è mancato: so quanto tutti vogliano la seconda stella, spero sia arrivato il momento di metterla sul petto!".
"Chi lascia l'Inter spesso vuole tornare? Chissà, la vita è imprevedibile, magari un giorno tornerò anch'io... E, se mai succederà, sono sicuro che le persone mi abbracceranno come adesso perché hanno imparato a conoscermi. Io, intanto, non smetterò di cantare quel coro che mi piace così tanto: 'E' per la gente che ama soltanto te, per tutti quei chilometri che ho fatto con te, Internazionale devi vincere!'".