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    Olimpiadi, la Cina censura il web

    Olimpiadi, la Cina censura il web

    • Fabrizio Castellucci
      Fabrizio Castellucci
    Il prossimo 4 febbraio avranno inizio le Olimpiadi invernali di Pechino, sotto la lente di controllo del Cyberspace Administration of China. 
    Come riportato da StrartupItalia, il governo cinese vuole mettere a tacere tutte le voci relative alla nascita del virus Covid-19. La Cina ha voluto fortemente ospitare questa edizione delle Olimpiadi, per rilanciare la propria immagine, specie dopo la prospettiva negativa sorta nell’opinione pubblica nei confronti di Wuhan. Pechino ha l’obiettivo di scrollarsi da dosso le accuse riguardanti il fatto che la pandemia sia nata e sfuggita dai propri laboratori. 
    Ulteriori problemi per il governo cinese sono sorti con la vicenda della tennista Peng Shuai. La tre volte campionessa olimpionica accusò di violenza sessuale due figure illustri della politica, tra cui l’ex vicepremier Zhang Gaoli. La tennista sparì per settimane dal radar dei media, per poi riapparire e ritirare le accuse, gettando il silenzio sulla vicenda.
    La Cina da sempre promuove la chiusura e il controllo del web, così ha deciso di evitare di far filtrare qualsiasi voce possa mettere in ombra la riuscita delle Olimpiadi. 
    Nonostante questi tentativi di far distogliere lo sguardo, le azioni di censura del governo cinese non sono sfuggite agli occhi del mondo. Per la CNN il Cyberspace Administration of China è già in funzione con le più moderne tecnologie per rimuovere e sanzionare qualsiasi danneggiamento all’immagine di Pechino dai social, podcast e blog.
    Siamo a meno di due settimane dall’inizio di quella che sarà di certo un’edizione innovativa delle Olimpiadi invernali, tra spalti lasciati vuoti dalla pandemia, un teatro di luci e ombre sul paese ospitante e l’uso della tecnologia per garantire che tutto vada secondo i piani.

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