Okaka si è stufato:| 'Roma, io devo giocare'
Stefano Okaka dice basta. La sua lunga storia d’amore con la Roma è destinata a interrompersi nuovamente con l’inizio del nuovo anno, se non, addirittura, aconcludersi definitivamente. Stefano non può più consolarsi solo con l’Under 21 che, però, lo tiene vivo, vivissimo e gli fa intravedere la possibilità di tornare in campo domani da titolare. Cosa che alla Roma per lui è tabù. «Undici minuti» è il titolo del fortunato romanzo di Paulo Coelho. Gli undici minuti di Okaka, invece, sono un incubo: li ha giocati alla prima partita col Cesena. Poi il buio e la scarsa considerazione di ClaudioRanieri col quale, però, il rapporto non si è deteriorato. «Lui mi dà dei consigli, ma sul mancato utilizzo non mi dice niente». In fuga Di questo passo Okaka preferisce togliere il disturbo: «Ho 21 anni e voglio dimostrare quello che valgo. Sono alla Roma da 6 anni, ma non ho mai trovato la continuità. Ora non posso perdere altro tempo, e, soprattutto, non posso permettermi di non giocare. La cosa che un po’ mi dà fastidio è che c’è una situazione strana: non è facile trovasre spazio se fai bene in ritiro e poi prendono altri calciatori. E poi mi dà un po’ fastidio che ci siano giocatori finiti fuori rosa che tornano in squadra. Non certo mi lamento dell’arrivo di Borriello. Ma qui non ho avuto possibilità e non ci sto a rimanere fuori per altre due stagioni». Il contratto di Okaka scade a giugno 2012. A gennaio è ipotizzabile il prestito e Stefano ritenterebbe l’esperienza all’estero più che in serie B da protagonista: «La B l’ho fatta due anni fa a Modena, meglio una serie A all’estero». Al Fulham si era trovato benissimo: «Giocando e segnando (4 gol) perché io ho bisogno di giocare e di prendere il ritmo partita anche per la muscolatura e la struttura fisica che ho. Stare fuori mi penalizza in tutti i sensi». Under Ora l’occasione gliela offre l’Under di Gigi Casiraghi. A Rieti potrebbe far coppia col «laziale» Macheda: «Abbiamo giocato una volta con la Danimarca in amichevole, non andò benissimo. Ma non vuol dir nulla. L’importante è presentarsi al doppio appuntamento con la Bielorussia con personalità e voglia di raggiungere il massimo obiettivo, la fase finale dell’Europeo. Perché finora abbiamo centrato quello minimo. Per me è una vetrina importante, visto che non vado in campo da un mese e mezzo». Crisi Roma Dal ritiro azzurro alla Borghesiana, Okaka è tornato anche sulla difficile situazione della Roma: «Non c’è aria pesante in spogliatoio, ma è chiaro che viviamo male la mancanza di risultati e la conseguente posizione di classifica. Va detto che siamo solo all’inizio. Il tempo per recuperare c’è. E se anche dovessi andar via rimarrò giallorosso. Ormai la Roma è parte della mia vita».