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Oggi si fa la storia, ma Leo punta all'epica: questo Messi si è già trasformato in Maradona
Credevamo di averle viste tutte in un'edizione dei Mondiali in cui il Marocco porta per la prima volta l'Africa tra le migliori quattro del pianeta, il Giappone va a tanto così dalla storica qualificazione ai quarti di finale e in cui corazzate come Germania, Spagna, Brasile e Portogallo incappano in flop tanto fragorosi quanto inaspettati. Succede pure che, nel bel mezzo di un quarto di finale di rara tensione, dottor Jekyll si trasformi in mr Hyde su un campo di calcio e davanti alla platea internazionale. E in Argentina-Olanda Leo Messi non è mai stato così vicino a Diego Armando Maradona.
IL VOLTO SPORCO DI LEO - Attenzione, la versione calcistica più vicina al Pibe de oro l'abbiamo ammirata probabilmente nella semifinale da dominatore contro la Croazia, ma questi Mondiali ci hanno "finalmente" mostrato un altro volto della Pulce. Quello cattivo, sporco com'è giusto che sia quando il gioco si fa duro e in cui una parola, un gesto, uno sguardo un po' più truce può ferire più di un dribbling o di un tunnel. La storia di Argentina-Olanda e di Messi contro Van Gaal, della sequenza dei rigori come in un film di Sergio Leone appartiene già alla storia di Qatar 2022 e della Coppa del Mondo. Ma a Leo non basta, perché lui negli ultimi 4 anni si è preparato per una partita ed una soltanto: la finale di Doha contro la Francia, per entrare nella leggenda di questo sport.
COME DIEGO - Per poter davvero prendere il posto che spetta ai più grandi, tra Pelé e Ronaldo il Fenomeno, tra Cruijff e Zidane, ma soprattutto vicino all'eterno Maradona, resta solo una cosa da fare: sollevare quella coppa sfuggitagli per una questione di dettagli 8 anni fa in Brasile. Credevamo di averle viste tutte, ma ne manca ancora una: l'ultima grande vittoria di una carriera irripetibile e diventare icona immortale e leader spirituale della sua Argentina.
IL VOLTO SPORCO DI LEO - Attenzione, la versione calcistica più vicina al Pibe de oro l'abbiamo ammirata probabilmente nella semifinale da dominatore contro la Croazia, ma questi Mondiali ci hanno "finalmente" mostrato un altro volto della Pulce. Quello cattivo, sporco com'è giusto che sia quando il gioco si fa duro e in cui una parola, un gesto, uno sguardo un po' più truce può ferire più di un dribbling o di un tunnel. La storia di Argentina-Olanda e di Messi contro Van Gaal, della sequenza dei rigori come in un film di Sergio Leone appartiene già alla storia di Qatar 2022 e della Coppa del Mondo. Ma a Leo non basta, perché lui negli ultimi 4 anni si è preparato per una partita ed una soltanto: la finale di Doha contro la Francia, per entrare nella leggenda di questo sport.
COME DIEGO - Per poter davvero prendere il posto che spetta ai più grandi, tra Pelé e Ronaldo il Fenomeno, tra Cruijff e Zidane, ma soprattutto vicino all'eterno Maradona, resta solo una cosa da fare: sollevare quella coppa sfuggitagli per una questione di dettagli 8 anni fa in Brasile. Credevamo di averle viste tutte, ma ne manca ancora una: l'ultima grande vittoria di una carriera irripetibile e diventare icona immortale e leader spirituale della sua Argentina.