Ogbonna, Toro:| 'Se parte ci incateniamo'
La provocazione di Coppola: "Il Toro prende pochi gol soprattutto per merito suo".
Ogbonna, la mozione degli affetti: "Se lui parte ci incateniamo".
«Ogbonna deve restare al Toro e siamo pronti a incatenarci alla Sisport per non farlo andare via». Sembra l'appello estremo dei tifosi granata per trattenere il giovane difensore e invece la battuta, tra il serio e il faceto, la pronuncia Ferdinando Coppola. Voce saggia dello spogliatoio dall'alto dei suoi 33 anni, ma soprattutto compagno di reparto di Ogbonna. «Se in sette partite abbiamo incassato solo un gol - riflette il portiere del Toro - un grande merito va a una difesa di primissimo livello, coperta in ogni ruolo, che schiera un ragazzo nel giro della Nazionale. Lui non è solo un lusso per la B, ma insieme con il capitano Bianchi rappresenta un punto di riferimento assoluto». E ora come ora anche un giocatore insostituibile per carisma, qualità e forza. Il timore dei tifosi granata, ovvero perdere Ogbonna negli ultimi giorni di mercato e lasciare così una voragine nella difesa, sotto sotto è anche quello di una squadra che sta crescendo giorno dopo giorno e non può permettersi improvvise retromarce o cali di fiducia. «Capisco vendere Bianchi e Ogbonna a inizio mercato - commentava nei giorni scorsi il tecnico Ventura -, ma ora è più pericoloso farlo: più passano i giorni e più diventa complicato sostituirli. Spero che restino entrambi».
Un ragionamento filosofico che sfida le leggi del mercato, anche se paradossalmente la miglior garanzia per la permanenza di Ogbonna in granata è proprio il prezzo (altissimo) fissato da Urbano Cairo. Il Valencia, che ha seguito il difensore nelle ultime settimane, ha offerto al Toro 6 milioni di euro (più bonus) per il cartellino del giocatore. Una proposta respinta dal patron, che ha fissato l'asticella a quota 11 milioni: 5 in meno rispetto alla prima valutazione di mercato (quando c'erano stati sondaggi di Milan, Juve e Benfica), ma in ogni caso una cifra record per un giovane che in serie A si è visto poco, non ha debuttato con la Nazionale e non ha giocato un minuto in Europa. Il presidente si priverebbe del talento cresciuto nel vivaio granata soltanto di fronte a una «proposta indecente» (ipse dixit). E nell'attesa registra le mozioni del cuore. Sia da parte dei tifosi, che a ogni allenamento incitano e applaudono Ogbonna, sia della squadra. «Angelo è apprezzatissimo qui e non vuole andare via - rilancia Coppola -, anche perché la gente l'ha visto crescere e lo ama, mentre poter lottare per la promozione sarà e deve essere uno stimolo in più per lui».
Messaggi chiari, per alimentare la speranza di una permanenza costruttiva, che si incrociano con le mosse del Torino. Cairo non sta cercando di vendere Ogbonna, mentre diversa è la vicenda Bianchi. Il capitano è un peso economico eccessivo (1,3 milioni netti a stagione fino al 2013, a differenza del difensore che guadagna un milione in meno all'anno) e sta facendo fatica a integrarsi nel sistema di Ventura.
Il Toro sta sondando diversi club (anche all'estero, con la possibilità Galatasaray) e finora ha ricevuto le proposte di Parma e Atalanta che chiedono la cessione gratuita del cartellino: un'offerta che ha trovato il «no» di Cairo. E così la ricerca prosegue - malgrado le frasi presidenziali sulla volontà di «tenere stretto Bianchi» - di pari passo con quella di un potenziale sostituto dell'attaccante. In pole position c'è sempre Barreto, che Ventura ha rilanciato a Bari, ma l'Udinese è bottega cara e ostica per Cairo. In ogni caso il mercato offre un'alternativa a Bianchi, mentre per Ogbonna è tutto più complicato: giocatori alla sua altezza non ce ne sono e il reparto poggia (quasi) interamente su di lui. «La nostra speranza è che rimanga con noi», ribadiscono apertamente i giocatori granata. Più diretti di cosi...