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    Ogbonna a CM: 'West Ham, Champions, Rugani, Conte, Ventura: vi dico tutto'

    Ogbonna a CM: 'West Ham, Champions, Rugani, Conte, Ventura: vi dico tutto'

    • Federico Zanon
    Una scelta giusta, un'annata memorabile. Dopo i difficili anni in bianconero, Angelo Ogbonna è tornato sulla cresta dell'onda. Protagonista di un West Ham in lotta per un posto in Champions League e ancora in corsa in FA Cup (nei quarti affronterà il Manchester United), il difensore esploso nel Torino spera di convincere Conte a portarlo in Francia per l'Europeo. In esclusiva a calciomercato.com racconta la sua stagione e i suoi obiettivi.

    Quinto posto in classifica a -1 dalla Champions League, un traguardo inimaginable a inzio campionato ma, a questo punto, raggiungibile.
    E' un'annata importante, entriamo nella fase decisiva senza nessun tipo di pressione. Non abbiamo un obiettivo prefissato, dobbiamo restare con i piedi per terra e pensare, come si dice qui, step by step. Se arriverà la Champions League ben venga, ma non è un pensiero che ci condiziona. Ci sono ancora tante partite da giocare, tante battaglie da affrontare. Conta quello che faremo nelle prossime settimane, non quello che abbiamo fatto.

    La sua avventura con la maglia del West Ham non è iniziata nel migliore dei modi.
    All'inzio ho giocato poco, ma credo sia normale. Ho avuto un infortunio, ho dovuto adattarmi a un tipo di calcio completamente diverso, capire le esigenze di Bilic. Superato il periodo di ambiamentamento ho trovato spazio e continuità. Sono contento della scelta fatta. Il momento più bello? Il gol al  Liverpool in FA Cup. E ci metto anche il successo con il Tottenham.

    Nel West Ham che vince e convince brillano le stelle di Oxford e Payet.
    Oxford è un ragazzo davvero interessante, ma è molto giovane (classe 1998 ndr), non bisogna mettergli pressione addosso. Ha sicuramente un grande potenziale, può lasciare il segno nel calcio inglese. Payet? E' un talento straordinario, può decidere la partita con una giocata. Fa la differenza e siamo felici di averlo con noi. La forza del West Ham non è però nei singoli. Siamo un grande gruppo, una squadra ben costruita, che sa adattarsi all'avversario che ha di fronte.

    Che effetto fa sapere che sarà l'ultimo anno a Upton Park?
    Fa strano, è uno stadio glorioso, nel quale c'è un'atmosfera magica. I tifosi del West Ham sono speciali, ma quest'anno stanno dando qualcosa di più. Tutte le volte che giochiamo in casa, c'è una scintilla che arriva dagli spalti. Sapere che è l'ultima stagione a Upton Park è una motivazione in più per tutti, dentro e fuori dal campo. Conosco la storia del West Ham, quello che ha fatto un mostro sacro come Moore: è un club glorioso, indossare la maglia degli Hammers ha una certa responsabilità.

    Ha sentito Conte?
    No, non l'ho sentito. Ovviamente penso alla Nazionale, all'Europeo. Vorrei dare il mio contributo, ogni giocatore sogna la maglia azzurra, è il massimo per chi gioca a calcio. Ma sia chiaro, non mi sono offerto a Conte. Non fa parte del mio carattere. Il mio tweet è stato solo uno scherzo, una battuta simpatica, semplice umorismo inglese. Se mi chiamerà mi farò trovare pronto.
      L'anno prossimo potrebbe ritrovarselo in Premier League, sulla panchina del Chelsea.
    E' un grande allenatore, tutti conosciamo i suoi numeri, quello che ha fatto. Se il Chelsea l'ha ingaggiato ha fatto la scelta giusta.

    Le manca l'Italia?
    Certo che mi manca, ma non dal punto di vista professionale. A Londra sto bene, mi sono adattato a una realtà diversa e sono concentrato sul West Ham. Tornerò sicuramente in Serie A, sono ancora giovane, ma non è il momento. 

    Cosa pensa delle critiche di questi giorni a Rugani.
    Rugani sta vivendo quello ho vissuto io per due anni. Non è facile emergere se hai davanti un trio come Barzagli-Bonucci-Chiellini. Le critiche sono ingiuste, sta giocando troppo poco, non ha la continuità per esprimersi al meglio. Non sono nella posizione di dare dei consigli, gli faccio solo un grande "in bocca al lupo".

    A Torino buona parte del tifo considera l'avventura di Ventura al capolinea. Che idea si è fatto?
    Ventura è un grande uomo e un grande allenatore. Io, D'Ambrosio, Darmian, Cerci, Immobile dobbiamo tutto a lui. Credo sia solo la fine di un ciclo, ma Ventura non è finito. Mi viene da ridere pensarlo. Il Torino dovrebbe continuare con lui al timone, è la persona giusta.

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