AFP/Getty Images
Offese e crisi, la Fiorentina non funziona più: tifosi contro Pioli, e ora arriva la Juve...
La situazione sta sfuggendo di mano. Se Corvino sbaglia nelle parole - "I tifosi riempiono lo stadio perché credono nel progetto" - i risultati non vengono più. Quinto pareggio consecutivo, otto punti gettati al vento a causa delle rimonte e una vittoria che manca da settembre. Decimo posto e tante critiche: la Fiorentina è nervosa e in crisi mistica.
RISULTATI - Lo 0-0 di Bologna è la cartina tornasole di tutti i problemi che attanagliano questa squadra. Simeone non segna dal 19 settembre, la formazione di Pioli crea tanto e, ad esempio, nelle ultime tre partite, ha effettuato 57 conclusioni, insaccandone solamente due, di cui una su rigore. Dati e numeri che si sposano con una confusione tattica che si palesa a tratti.
NIENTE INTESA - Quello che era un gruppo armonioso, adesso in campo è nervoso e si rimprovera. Prima le occhiatacce tra Chiesa e Simeone, in un feeling che non riesce a sbocciare - lo scorso anno due gol 'di coppia', quest'anno zero - che ha funzionato da anticamera alle gesta di Benassi contro i compagni al Dall'Ara. Lui e non solo. Qualcosa si è rotto, e va subito aggiustato. Il nervosismo e le offese stanno prendendo il sopravvento, basti guardare ai pugni di Simeone contro al panchina a Frosinone.
DITO PUNTATO - Tutto questo non soddisfa l'ambiente. Il primo a essere colpevolizzato - nonostante siano chiari i momenti vissuti dai singoli - è Stefano Pioli, l'allenatore che ha colpito per la sua umanità ma che non ha scalfito il cuore dei tifosi sul terreno di gioco. Rinunciatario, cambi sbagliati e altri luoghi comuni quando si critica un allenatore sono sul piatto della bilancia, che pende in maniera spropositata dalla parte dei sostenitori.
ALL'APPELLO - In tanti non stanno rispondendo 'presente': Milenkovic, Pezzella, Veretout e Chiesa gli unici a esserci, sempre. Insieme a Benassi, capocannoniere che non brilla ma segna. Il resto, note dolenti. Quattro gol nelle ultime cinque gare: nessuno ha fatto peggio. Sabato arriva la Juventus: che 'La Partita' per i fiorentini possa essere la rinascita della Viola.
RISULTATI - Lo 0-0 di Bologna è la cartina tornasole di tutti i problemi che attanagliano questa squadra. Simeone non segna dal 19 settembre, la formazione di Pioli crea tanto e, ad esempio, nelle ultime tre partite, ha effettuato 57 conclusioni, insaccandone solamente due, di cui una su rigore. Dati e numeri che si sposano con una confusione tattica che si palesa a tratti.
NIENTE INTESA - Quello che era un gruppo armonioso, adesso in campo è nervoso e si rimprovera. Prima le occhiatacce tra Chiesa e Simeone, in un feeling che non riesce a sbocciare - lo scorso anno due gol 'di coppia', quest'anno zero - che ha funzionato da anticamera alle gesta di Benassi contro i compagni al Dall'Ara. Lui e non solo. Qualcosa si è rotto, e va subito aggiustato. Il nervosismo e le offese stanno prendendo il sopravvento, basti guardare ai pugni di Simeone contro al panchina a Frosinone.
DITO PUNTATO - Tutto questo non soddisfa l'ambiente. Il primo a essere colpevolizzato - nonostante siano chiari i momenti vissuti dai singoli - è Stefano Pioli, l'allenatore che ha colpito per la sua umanità ma che non ha scalfito il cuore dei tifosi sul terreno di gioco. Rinunciatario, cambi sbagliati e altri luoghi comuni quando si critica un allenatore sono sul piatto della bilancia, che pende in maniera spropositata dalla parte dei sostenitori.
ALL'APPELLO - In tanti non stanno rispondendo 'presente': Milenkovic, Pezzella, Veretout e Chiesa gli unici a esserci, sempre. Insieme a Benassi, capocannoniere che non brilla ma segna. Il resto, note dolenti. Quattro gol nelle ultime cinque gare: nessuno ha fatto peggio. Sabato arriva la Juventus: che 'La Partita' per i fiorentini possa essere la rinascita della Viola.