Occhio Juve: Verona sa essere fatale
Riavvolgiamo il nastro. Domenica 19 dicembre 2010: la Juve di Del Neri ha un'occasione d'oro. Il Milan capolista ha perso la sera prima con la Roma e i bianconeri, di scena a Verona sul campo del Chievo, possono riportarsi a una sola partita di distanza. Basta vincere al Bentegodi. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare.
Storari scaccia subito le paure parando un rigore a Marcolini, poi Quagliarella illude con una spettacolare rovesciata. Ma quando il destino vuole essere beffardo, nulla gli sbarra la strada. Così Pellissier (sempre lui!) sbuca in piena area juventina al 93' e firma il gol del pareggio. La crisi di Del Neri parte da qui. Dopo la sosta, inizieranno le batoste e la via crucis durata 5 mesi.
La resurrezione si chiama Conte e prende avvio nell'estate 2011. Storia recente. L'ultimo capitolo, lo splendido successo sul Milan campione d'Italia. Ora però la Juve si ritrova ancora il Chievo sul proprio cammino. Sempre in quello stadio, sempre su quel campo ostile, Ciro Ferrara visse, da allenatore bianconero, il 17 gennaio 2010 uno dei suoi momenti più bui. Quando un gran gol di Sardo piegò la Vecchia Signora, spegnendo i sogni di gloria di Diego e Felipe Melo. Dodici giorni dopo il buon Ciro non era più il tecnico della Juventus. Insomma, quando ci si mette Verona sa essere fatale anche con la Juve.
Antonio Conte farà gli scongiuri. Non esageri, siamo solo a ottobre e la trasferta del Bentegodi, comunque vada, non sarà decisiva. Ma importante sì: se la Juve facesse bottino pieno su di un campo tradizionalmente ostico, lancerebbe un bel segnale a tutto il campionato. Specie alle milanesi, che in caso di mancato successo nel week end resterebbero gravemente attardate. Viceversa, se i bianconeri dovessero tentennare con il Chievo, Milan e Inter avrebbero la possibilità di rifarsi sotto in quattro e quattrotto. D'accordo, siamo solo all'inizio. Ma occhio a sottovalutare la fatal Verona...