O Charuto do Timossi: 'In Brasile Neymar è un fumetto. E Balotelli?'
Il Mondiale è tutto carte da decifrare. Pezzi di carta, pagine, libri, fumetti. All’aeroporto di Recife c’erano quelli con la trombetta ad aspettare l’Italia e la festa sembrava tutta un po’ finta. Ho cercato un’edicola e sono scappato. E in edicola, ovviamente, ho trovato l’ultima versione di Neymar. E’ quella a fumetti, formato tipo il caro e vecchio “Cioè”, quello che per Nanni Moretti era sempre la stessa battuta:“Cioè cosa?” Neymar Junior è il giornalino con la stella della Seleçao come protagonista. Il personaggio della Panini comics-Mauricio de Sousa editora è un ragazzino sognatore e un po’ ingenuo, alle prese con le avventure più disparate: conosce un coetaneo che ha vissuto nel ventre di una balena (“O menino que morava na balena”) oppure finisce per volare su un tappeto. La costante è l’inconfondibile look: cresta bionda, orecchino, tenuta verdeoro. E naturalmente il pallone sempre tra i piedi. Poi ho visto un altro libro e mi sono comprato anche quello, 34.90 reais. Titolo “Casagrande e seus demonios”. Il brasiliano Walter Casagrande giocò nel San Paolo, con i portoghesi del Porto, in Italia con Ascoli e Torino, poi tornò al Flamengo. Con la camicia della Seleçao andò ai Mondiali in Messico, nel 1986. Ora ha 51 anni, è un amatissimo commentatore per Globo TV, una sorta di Gianluca Vialli do Brasil. I demoni di Casagrande erano le droghe, un po’ tutte. In Italia lo hanno dimenticato e a pensarci bene dall’altra parte dell’Oceano, a casa nostra, non ho ancora trovato un fumetto su Balotelli. Cioè, ma si può? Giampiero Timossi (giornalista Il Secolo XIX) Su Twitter: @GTimossi