Nuovo stadio Roma, i 50 milioni di Pallotta non bastano...
Il nuovo esborso promesso da James Pallotta per le infrastrutture riguardanti il nuovo stadio della Roma non placa ancora le polemiche nella Capitale. Fabrizio Panecaldo, consigliere comunale del PD e coordinatore della maggioranza presso il Campidoglio, nei prossimi giorni incontrerà l'assessore all'Urbanistica Giovanni Caudo e nel frattempo a Il Messaggero dichiara: 'Il progetto così com'è ancora non va, il problema dell'accessibilità non è risolto. Qui non si tratta di fare i gufi, come dice qualcuno, ma di avere in chiaro il bene comune. La localizzazione dello stadio è stata sbagliata, se noi avessimo potuto agire sull'interesse pubblico avremmo proposto altre aree, per sanare ferite storiche di questa città: la prima che mi viene in mente è Tor Vergata, dove già c'è la città dello Sport. Oppure avremmo chiesto di riqualificare l'Olimpico. Purtroppo la legge sugli stadi commissaria il consiglio comunale per quanto riguarda l'Urbanistica. Cinquanta milioni da Pallotta per il prolungamento della Metro B fino a Tor di Valle? A naso, ma aspettiamo tutti di vedere le carte, sono pochi. Ma il punto è un altro ed è più generale: l'interesse pubblico della zona va valutato oggi, ma serve per il futuro. Senza dimenticarci che in quell'area ci andranno a lavorare 15mila persone, si è sempre detto che il trasporto pubblico dovrà servire il 50% dei tifosi, ma altrettanti si muoveranno con i mezzi privati, con le auto. Penso al ricongiungimento della via Ostiense con la via del Mare, da Tor di Valle a Ponte Marconi: un intervento non previsto nel progetto ma indispensabile. Altrimenti non c'è l'interesse pubblico. Il rischio di una speculazione edilizia? Sì, sono volumi esorbitanti proprio perché stiamo parlando di una zona che il Prg destinava ad altro. O si dice no o se si dice sì vanno risolti tutti i problemi dell'intero quadrante, i metri cubi non possono essere la misura ambientale per qualificare l'interesse pubblico'.
