Nuovo stadio a Firenze, Nardella: 'Vedrò i Della Valle'
L.C.
Stadio alla Mercafir, Palazzo Vecchio non si mette di traverso. Sull'idea di trasferire l'intero mercato ortofrutticolo e di consegnare tutta l'area mercatale alla Fiorentina il no a priori del governo comunale non c'è: "Non si esclude niente, ma è ancora presto per dirlo, per dare una risposta definitiva. Prima va fatta un'analisi economica e poi anche una urbanistica", dice il sindaco Dario Nardella. Se dunque la Fiorentina chiede di utilizzare l'intera area Mercafir, la parte sud che guarda viale Guidoni dove già il Piano strutturale aveva previsto il nuovo stadio e una piccola cittadella commerciale e anche la parte nord dove lo stesso Piano prevedeva di restringere, Nardella rivela che Palazzo Vecchio ci pensa. Una buona parte dell'attuale mercato ortofrutticolo, si trattasse pure di un piccolo spostamento nei 14 ettari della parte nord, deve essere comunque trasferita: tanto vale spostare tutto in una location completamente nuova, è il ragionamento. Ma dove? Forse a Castello, dove le carte e le licenze edilizie sono state ereditate dal Gruppo Unipol che ha rilevato Fonsai? O forse nei terreni privati dietro la casa in legno davanti al palazzo di giustizia, dove i privati a quanto pare avanzano richieste economiche esose? "Non lo so e non voglio parlarne adesso", sbotta il sindaco Nardella durante il sopralluogo di ieri mattina alla scuola Don Milani. "Dobbiamo una risposta alla Fiorentina entro 60 giorni e la prima cosa da fare adesso è capire se il piano che ci hanno presentato ha un equilibrio economico", aggiunge. Capire cioè se i 50 mila metri quadrati di attività commerciali e 10 mila di turistico-ricettivo (alberghi) siano o no, dal punto di vista finanziario, un adeguato contrappeso all'investimento sostenuto per lo stadio: "Non deve essere sul profitto e non deve essere sbilanciato sulla perdita, ma dobbiamo capirlo. Solo dopo affronteremo il capitolo della fattibilità del progetto", dice Nardella al quotidiano La Repubblica, edizione di Firenze. Ma con il 'filotto' di centri commerciali che potrebbe nascere tra Mercafir, Castello e i Gigli che già esistono, cioè in un paio di chilometri in linea d'aria, come la mettiamo? Perché se alla Mercafir andranno 60 mila metri quadrati sui terreni di Castello ne sono già previsti 44 mila: "Sono tutti aspetti che dovremo approfondire in queste settimane", dice solo il sindaco. Convinto fermamente di un punto: "L'operazione stadio è un obiettivo strategico per questa città, perché alla fine potrà garantire tra i 2 e i 3 mila posti di lavoro. Non uno scherzo", sostiene Nardella. E per questo, in vista della scadenza dei 60 giorni, quando Palazzo Vecchio dovrà dire sì o no (oppure anche 'sì ma...') alla Fiorentina, il sindaco annuncia già di voler incontrare tutti i soggetti interessati all'operazione nel corso delle prossime settimane. "Voglio incontrare tutti i privati, i Della Valle e i vertici della Mercafir, ovviamente anche la Unipol, che ha la proprietà dei terreni di Castello. E pure l'aeroporto che insiste sulla stessa area", annuncia. Pensando già che l'operazione stadio non si possa portare in fondo se non componendo, una volta per tutte, l'intero tassello nordovest della città. Perché è chiaro che due centri commerciali a così poca distanza, alla Mercafir e a Castello, oltretutto di dimensioni equivalenti, finirebbero per guerreggiare tra loro. Mettendo a rischio anche i rispettivi piani finanziari. E' per questo che Nardella vuole incontrare tutti. Ormai convinto che lo stadio alla Mercafir sarà realizzabile solo a condizione di poter ridisegnare, almeno in parte, il progetto urbanistico di Castello. Che però si potrà fare solo in via consensuale, trovando cioè un accordo con la Compagnia d'assicurazioni, perché quel progetto è ormai maturo al punto che i privati potrebbero già ritirare i permessi a costruire dagli uffici dell'edilizia.