Nuovo San Siro: fra spazi commerciali e traffico i dubbi sul progetto di Inter e Milan. Il Comune chiama gli avvocati
DIBATTITO POLITICO - "Il dibattito sarà anche e principalmente politico perché uno stadio come San Siro ha un ruolo importantissimo nella nostra città". Il Comune di Milano tramite le parole di Sala ha già lanciato quello che è il primo dubbio ovvero come si schiereranno e divideranno le forze politiche che daranno o non daranno il via libera ai club. Un dibattito che si allarga anche alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, presentate come un grande successo per la città (e per chi ha promosso la candidatura) e che vede, almeno nei progetti, la cerimonia d'apertura proprio nell'attuale San Siro.
LE CUBATURE COMMERCIALI - I club, al contrario, hanno fretta e vorrebbero abbatterlo ben prima della data delle Olimpiadi per realizzare soprattutto la zona ovest del progetto ovvero quella commerciale destinata a centri commerciali, hotel, e area congressi. Il problema a oggi è che la normativa nazionale e quella comunale è contrastante. La Legge Stadi seguita da Inter e Milan ha concede una cubatura doppia rispetto a quella che prevede il Piano di Governo del Territorio a cui fa riferimento il comune.
LA VIABILITÀ E LA DATA - Verosimilmente le parti dovranno trovare un compromesso per la costruzione del distretto polifunzionale che, ovviamente, avrà ripercussioni anche sulla viabilità e la vicinanza con le case già presenti in zona. L'associazione degli abitanti è già pronta alla rivolta, ma i club assicurano che lo stadio avrà moderne tecniche di insonorizzazione. Il problema potrebbe invece essere rappresentata dalla modifica della viabilità di Via Tesio e non solo. Serviranno grosse modifiche sia al piano regolatore che alla convenzione urbanistica. I tempi rischiano quindi di allungarsi. Intanto Milan e Inter hanno contattato la squadra di basket dell'Olimpia Milano, ricevendo la disponibilità a entrare nel progetto San Siro con un nuovo palazzetto.