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  • Nuovi talenti, dall'incubo Padova al sogno Serie B col Real Vicenza: ecco Daniel Beccaro

    Nuovi talenti, dall'incubo Padova al sogno Serie B col Real Vicenza: ecco Daniel Beccaro

    Svincolato dal Padova calcio, che ha ritirato l’iscrizione per il prossimo campionato, il terzino classe 1993 (16 gennaio, Padova), in ritorno dal prestito al Santarcangelo, è stato acquisito, a parametro zero, con un contratto triennale, dal Real Vicenza, neo promossa nella Lega Pro unica.

    Ai microfoni di Calciomercato.com, Daniel Beccaro ha rilasciato, in esclusiva, alcune dichiarazioni sul trasferimento a Vicenza.

    Buongiorno Daniel, come ha appreso la notizia che la sua ex squadra, il Padova1910, si era ritirata dal Campionato?
    "Non entro nel merito delle vicissitudini legate alla dirigenza e alle cause che hanno portato la mia ex squadra al ritiro, ma certamente avrei preferito un fallimento piuttosto che assistere, giorno per giorno, al consumarsi di una società, che aveva ben 104 anni di storia nel nostro calcio. Sono nato e cresciuto  a Padova e, pertanto, prima ancora di diventare un giocatore bianco scudato, sono un tifoso. Come tale, mi sento amareggiato, umiliato e molto arrabbiato per tutta la vicenda. Ora le speranze dei tifosi si sono riaccese con la nuova società “Biancoscudati Padova” fondata da Giuseppe Bergamin e Roberto Bonetto,  che ripartirà dalla Serie D. Mi auguro che il Padova possa risorgere e ritornare presto dove merita".

    Le ultime due stagioni, in prestito con il Santarcangelo, dove ha contato 53 presenze, sono state positive. Qual è la causa della non permanenza in gialloblu?
    "Sono stati due anni bellissimi, in particolare l’anno scorso quando abbiamo ottenuto la promozione in Lega Pro. Al Santarcangelo si era creato un gruppo molto compatto composto da giovanissimi giocatori. Eravamo in simbiosi tra di noi e credo che questo abbia contribuito al successo della squadra. A fine stagione, terminato il prestito, mi è giunta l’offerta del Real Vicenza che mi ha subito convinto, mentre la società romagnola mi ha cercato quando ormai avevo preso accordi".

    Come è andato il ritiro con la squadra guidata dal tecnico, ex Lumezzane, Michele Marcolini?
    "Sì, sono stato in ritiro con la squadra e, in realtà, è da un mese che mi alleno con Mister Marcolini, che già conoscevo perché è stato un giocatore del Padova. Quando ero nella Primavera, spesso, mi hanno convocato in prima squadra e ho avuto modo di giocarci. Sono entusiasta di averlo ritrovato nel Real Vicenza come allenatore. Al momento ho avuto solo un fastidio al ginocchio che mi ha costretto ad un riposo di tre/quattro giorni, ma già da ieri sono ritornato a disposizione del Mister".

    Come si sta trovando con i nuovi compagni?
    "Non proprio tutti nuovi, perché ho ritrovato Carlo Caporali, centrocampista classe ’94, che proviene come me dal vivaio Padova. Mi auguro di inserirmi bene al più presto con tutti".

    Ritiene che sarà utilizzato in difesa nel ruolo di centrale o, come nelle ultime due stagioni, sarà confermato terzino destro?
    "Ormai sono quasi due anni che non gioco come centrale, proprio perché il mio ex allenatore mi preferiva terzino. Mister Marcolini schiera la difesa a tre e, quest’anno, andrò a ricoprire il terzo di difesa a destra, davanti alla porta coperta dal capitano Matteo Tomei. So che devo meritarmi la fiducia del Mister per questo nuovo ruolo e, quindi, voglio solo dare il meglio sin dai primi allenamenti".

    Tra i recenti acquisti del Real Vicenza si annovera l’attaccante napoletano Salvatore, detto Sasà, Bruno (ex Modena, 34 anni), un veterano della zona d’attacco, che con 98 gol è il secondo marcatore di B in attività. Vi siete già allenati insieme?
    "Ancora no. Sasà è un bel colpo perché con la sua esperienza e le sue qualità la squadra potrà solo ottenere enormi vantaggi.
    Con il trasferimento a Vicenza, sarà  contento di essersi riavvicinato alla sua famiglia che vive a Padova? Certamente posso godermi di più la famiglia perché da Vicenza sono pochi minuti di macchina e, al momento, ritorno ogni giorno a casa dei miei genitori. Il trasferimento a Vicenza mi ha allettato anche per questo motivo. Avevo appena 19 anni quando mi sono trasferito a Santarcangelo, per la prima volta lontano da casa, pur trovandomi benissimo. Ho trascorso due anni che ritengo fondamentali per la mia crescita, non solo professionale, e per questo debbo ringraziare la società romagnola".


    Angie Borromeo

     

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