Nunziante vale oro. No del Benevento a Roma, Juventus e Inter. Dall'Europeo con Camarda a Donnarumma, è da record
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DA RECORD - Nato a Foggia in Puglia il 14 marzo 2007, inizia presto a giocare a calcio e a Benevento ci arriva quando ancora aveva soltanto 13 anni entrando da protagonista fin dalla categoria degli Under 14. Il fisico è importante e gli permette di stare senza problemi in campo con ragazzi molto più grandi di lui e, non a caso, brucia per questo tantissimi record. Oggi a 17 anni è il più giovane portiere della Serie C ad essere schierato titolare ed è il terzo più giovane ad essere sceso in campo per soli 2 giorni di distanza.
L'ESORDIO FRA I PRO E LA SEMIFINALE "DA RIGIOCARE" - Da tre anni è costantemente aggregato al ritiro estivo della prima squadra, ma già nella passata stagione aveva trovato l'esordio fra i professionisti, da titolare, nella gara di Coppa Italia di Serie C contro il Giugliano Calcio. Nella passata stagione in Primavera 2 aveva aiutato i suoi compagni nella rincorsa ad una promozione in Primavera 1 terminata suo malgrado nella semifinale dei playoff nazionali in una gara persa contro il Venezia in cui fu protagonista, ma in cui gli episodi girarono contro ai suoi compagni. Non a caso, ripensando al passato, è questa la vera gara che vorrebbe rigiocare e non, ad esempio, l'esordio in coppa.
L'EUROPEO VINTO CON CAMARDA - Una progressione costante per un talento definito da tutti incredibilmente interessante. Del resto da sempre è nel giro delle nazionali giovanili e il dato non è scontato perché nessuna formazione di Serie C riesce, con costanza, a far entrare i propri ragazzi nel giro delle convocazioni. E invece Nunziante è riuscito addirittura a diventare Campione d'Europa con l'Italia Under 17, seppur senza giocare, ma rientrando nei convocati di Favo dopo il forfait di Longoni e alzando la coppa al cielo di Cipro insieme al più chiacchierato (e più giovane di un anno) Francesco Camarda.
SOGNANDO DONNARUMMA - Fisicamente, l'abbiamo accennato, Nunziante è già molto più avanti di tantissimi suoi compagni. Del resto il fisico è imponente, superando il metro e 95 di altezza, ma con una corporatura "elastica" che gli permette un'incredibile reattività. Non a caso, e non solo perché è cresciuto in Campania non troppo lontano dai suoi luoghi, il suo idolo ed esempio è il portiere ex-Milan e oggi al PSG, nonché capitano della Nazionale, Gianluigi Donnarumma. Come Gigio fa dell'occupazione della porta, della reattività fra i pali e dell'essere un grandissimo para-rigori (due quelli parati nella lotteria poi purtroppo persa il giorno dell'esordio in Coppa Italia). In cosa si può migliorare? Nel giropalla coi piedi, ma sia lui che il Benevento già da tempo hanno messo questo fondamentale come prioritario e i miglioramenti già si notano.
SCUOLA, FAMIGLIA, PALESTRA E AMICI - Fuori dal campo è un ragazzo che si dà da fare come e forse più di tanti altri "colleghi". Frequenta la scuola pubblica, è al quinto anno di Liceo Scientifico sfruttando la formula "scuola-atleta" e da sempre ha voluto creare un bellissimo rapporto coi compagni di classe che lo seguono a ogni gara e fanno il tifo per lui dagli spalti. Scuola, amici e soprattutto famiglia, perché Alessandro non sa dire di no a un piatto cucinato dalla nonna (adora mangiare, del resto con un fisico così di spazio ce n'è) o al trascorrere del tempo con il fratello e uno dei suoi cugini a cui è più legato che, facendo il personal trainer di lavoro, lo aiuta e lo segue anche negli allenamenti in palestra extra-campo.
BENEVENTO NON VENDE - Inevitabilmente i suoi exploit non sono passati inosservati in questi mesi e su di lui, costantemente, ci sono gli occhi di numerosissimi club. In estate però il Benevento è stato chiarissimo con Inter, Juventus e soprattutto Roma che si sono affacciate chiedendo informazioni per lui: Nunziante non si tocca e non ha un prezzo. Una risposta divenuta promessa che è stata mantenuta anche coi fatti: non solo con il contratto in scadenza 30 giugno 2026 da professionista, ma anche con la scelta di sacrificare sul mercato il ben più esperto Paleari (ceduto al Torino) pur di garantirgli un ruolo da titolare. Ruolo che lui oggi si è preso di diritto e non vuole più lasciare.
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