Tramontana: 'Nulla da rimproverare a Zhang. Giusto che si tenga l'Inter, ma l'obiettivo deve rimanere lo scudetto'
I passi avanti si vedono. La squadra non è ancora al 100%, sembra che la maggior parte dei giocatori sia ancora appesantito dalla fatica dei tanti impegni ma, nelle ultime tre partite, i nerazzurri hanno dato l’impressione di essere meno vulnerabili in fase difensiva.
Inzaghi ha optato per un turnover massiccio ma allo stesso tempo ragionato. Dentro Gagliardini, Sanchez, Dimarco e soprattutto D’Ambrosio. Danilone è l’uomo del destino, colui che, ormai penso di averlo detto migliaia di volte, sposta le sorti delle partite soprattutto quelle contro l’Empoli di cui è diventato ormai l’incubo numero uno. Ci ricordiamo tutti l’ultima giornata di tre anni fa in cui Danilo salvò il 2-2 dell’Empoli sulla linea condannandola alla serie cadetta. Questa volta D’Ambrosio si migliora ancora, salvando prima un gol già fatto di Luperto poi presentandosi in area avversaria per battere Vicario di testa e sbloccare la partita. Ci sarebbe anche un fallo da rigore del numero 33 neroazzurro ma l’arbitro fa proseguire. E’andata bene all’Inter e a Danilo che oltre alla bravura si appella anche a un pizzico di fortuna.
L’Inter però merita e l’espulsione di Ricci chiude una giornata tutto sommato positiva. Ci sono ancora ampi margini di miglioramento ma ora l’importante è che non si perda contatto dalle prime due già molto lontane. L’obiettivo è sempre quello: lo scudetto! Lo ha ripetuto Zhang durante l’assemblea dei soci all’indomani della vittoria nerazzurra.
Il presidente ha messo a tacere le voci di una possibile cessione della società, ha deciso di rimanere in sella senza lasciare spazio a dubbi di sorta. Zhang ha spiegato che il peggio è passato, che la crisi vera è alle spalle e che ora ci si dovrà concentrare sul futuro prossimo con impegno e serietà.
Lo stadio sarà un obiettivo vero, senza sarà difficile pensare a un salto di qualità del calcio milanese a livello internazionale. Quello che si è capito dopo l’intervento in diretta del presidente interista è che la proprietà considera l’Inter un asset irrinunciabile oltre che una passione per cui ha lavorato alacremente per 5 lunghi anni. Lo scudetto vinto è stato solo la vetta di una scalata graduale iniziata con il ritorno in Champions con Spalletti in panchina.
Non si può certo rimproverare a Zhang di aver lavorato male, anzi. Se i sogni dei tifosi nerazzurri si sono avverati è merito soprattutto di una proprietà che, oltre ad investire, ha costruito un organigramma dirigenziale e tecnico di livello assoluto, il migliore in Italia e tra i migliori a livello internazionale.
Ora c’è solo da capire se le problematiche economiche in parte superate, possano comunque consentire ai tifosi di sognare altre vittorie e altri campioni con indosso la maglia nerazzurra. Zhang sembrava convinto e per nulla scosso da chi vorrebbe che passasse il testimone. Chi sperava di trovarsi di fronte a breve un proprietario saudita pieno di soldi per ora dovrà svegliarsi bruscamente. Zhang rimane al comando con la voglia di continuare a fare crescere l’Inter in brand e risultati. Vedremo a breve quali saranno le reali potenzialità di questo corso Suning post Covid. Intanto Inzaghi non può permettersi distrazioni: nemmeno il tempo di godersi i tre punti ottenuti a Empoli che a San Siro arriverà l’Udinese di Gotti, squadra forte e in forma. Non possiamo sbagliare nemmeno questa volta, dobbiamo rimanere in scia e per farlo, prima di affrontare Milan e Napoli, serve vincere ancora.