Novellino a CM: 'Fiorentina e Napoli, sbrigatevi perché la Juve sta tornando'
Dopo sette partite si rischia di cadere nell’inganno oppure, quest’anno, non sono da escludere sorprese clamorose? "Direi che è ancora presto per sbilanciarsi troppo, il campionato entrerà nel vivo a partire dalla prossima settimana, non a caso ci sono due scontri diretti molto importanti, Napoli – Fiorentina e Inter – Juventus. Sono convinto che i bianconeri, molto presto, torneranno a respirare aria d’alta classifica, così come lo stesso Milan. Una partenza a rilento era assolutamente preventivabile, hanno cambiato molto e non è facile trovare in così poco tempo i meccanismi giusti. In tema sorprese, sottolineerei i meriti del Torino che a mio avviso ha tutto per confermarsi nei piani alti: un impianto di gioco ben definito, un ambiente che dà stimoli e diversi calciatori in grado di fare la differenza".
Quale squadra sta esprimendo il miglio calcio?
"Napoli e Fiorentina, senza dubbio, ma ci metterei anche il Torino. L’Inter, a suo modo, si sta esprimendo discretamente, non ruba l’occhio ma è tremendamente concreta, un dettaglio non di poco contro per il nostro campionato. Le altre troveranno prima o poi la loro identità ma per ora Sarri e Sousa, pur venendo da realtà totalmente diverse, hanno dimostrato di saperci fare. L’allenatore del Napoli è stato bravo a cambiare in corso d’opera mentre Sousa ha subito trovato l’equilibrio giusto".
A Napoli tiene banco il dibattito su insigne: giusto affidargli la dieci che fu di Maradona?
"Lorenzo è bravissimo, sta facendo grandi cose ma non scomodiamo Maradona, non ha alcun senso. Deve restar tranquillo, deve ancora dimostrare tutte le sue qualità, ha bisogno di affermarsi in Italia e in Europa e una scelta di questo tipo potrebbe rivelarsi deleteria per il suo futuro. Il ragazzo ha spalle larghe, non arretra di fronte alle responsabilità ma l’investitura, oggi, sarebbe troppo pesante, forse inutile".
Novellino, a Napoli, ha scritto una delle pagine più belle della sua carriera, in un san Paolo sempre pieno. Oggi, quello stesso stadio, fatica a riempirsi, nonostante i buoni risultati: dov’è il problema? "Ai miei tempi la situazione societaria non era delle migliori, si giocava in serie B eppure a Fuorigrotta c’era sempre gente. A mio avviso è solo questione di tempo, i tifosi vogliono vincere sempre, aspettano i risultati e forse sono rimasti un po’ scottati dall’ultimo biennio targato Benitez, magari si aspettavano qualcosa di diverso. De Laurentiis non va lasciato solo, la piazza deve essergli riconoscente per ciò che ha fatto e per tutto quello che continuerà a fare".
Lo “specialista” della B ha già individuato le candidate alla promozione diretta? Il Cagliari è una spanna sopra le altre e mi fa piacere che una società così prestigiosa abbia affidato la panchina ad un tecnico emergente ma bravissimo come Rastelli. Vuol dire che la meritocrazia, ogni tanto, viene ancora applicata.