Novaramania:| Salvezza, si gioca in 12
Tanti acquisti, nessun colpo a effetto. La strada della dirigenza è stata chiara fin dalle prime giornate estive, e quel modo di lavorare forse ai più incomprensibile ma di sicuro effetto (visti gli ultimi due anni) è stato mantenuto a discapito di tutti. Giocatori funzionali, tanti anche, forse troppi da amalgamare in un campionato in cui sarà più che importante partire con il piede giusto nelle prime giornate.
Tesser avrà a disposizione una rosa numerosa di giocatori con grande voglia di imporsi o di consacrarsi, e questo alla fine sarà un po' quello che farà la differenza, nel bene o nel male, a prescindere dai primi tifosi - abituati evidentemente troppo bene - che già storcono il naso. E qui il nodo viene al pettine. Per salvarsi il Novara dovrà giocare in dodici per tutto il campionato, e l'arma in più non sarà il campo in sintetico - scusa più che pronta utilizzata dagli sconfitti -, ma il tifo.
L'elemento in grado da solo di condizionare più di una partita, un'intera stagione. Con un gruppo nuovo, non abituato all'atmosfera da stadio all'inglese del 'Piola', dove l'ultimo dei tifosi può dare del 'tu' ai giocatori, l'entusiasmo può portare grandi risultati, così come i fischi possono affossare le ambizioni di giocatori e squadra.
Starà all'intelligenza dei tifosi, che di vedere i grandi campioni a Novara aspettavano da decine d'anni e forse avevano perse le speranze. Un consiglio, forse un appello: lasciare nel cassetto dei dolci ricordi le ultime due stagioni fatte di successi e imprese e prepararsi a un'annata di sofferenza e unione. Si giocherà in dodici. Al Piola come a San Siro.