Quello che temevamo purtroppo è accaduto. A Roma è arrivata un'imbarcata pesante che però, come rimarcato anche da Sensibile nella settimana precedente, è frutto dei valori in campo. Troppo forte la Roma, pur in piena emergenza difensiva; troppo diverso il livello tra i due club, e tra il Novara e quelle squadre che lo precedono. Chi meglio di Sensibile, che questa squadra - almeno l'osso duro - l'ha modellata con Tesser, poteva esprimere miglior sentenza. Ed eccola lì la Manita, un 5-2 figlio anche ma non solo dell'arbitraggio, che affossa le speranze di salvezza del Novara che ora sono davvero legate solo alla matematica. Lo sapevamo, ma non importa.

Questo finale di stagione è da vivere col sorriso sulle labbra, con la consapevolezza di avere alle spalle una società solida capace di garantire un futuro normale a questa società. Niente Ancona, Treviso o Como, per intenderci. Nessun fallimento per aver voluto strafare un anno di A. Anzi, queste giornate che vedranno il Novara affrontare top club come Milan, Juventus, Lazio e Napoli serviranno a lasciare un buon ricordo a tutti tifosi con la speranza, concreta, di un ritorno celere nel calcio dei grandi, con la giusta pianificazione che non può non partire già da ora.

Il salto in serie A è stato bello, bellissimo, ma come detto da più campane è stato inaspettato e probabilmente troppo veloce. Non c'è stato il tempo di capire cosa significasse il maggior campionato, di organizzarsi, di rendersi conto che la voglia non basta da sola. Ma qualche anno fa noi tifosi avremmo firmato per ritrovarci in B nel 2012-13, senza nemmeno sognare che avremmo potuta viverla in arrivo dalla serie A. Quindi nessun dramma, non è nel nostro stile. Se retrocessione sarà, godiamoci questo finale primaverile.