Nostalgia Ibra: 'Milano la mia città'
Zlatan Ibrahimovic a 360° in un'intervista alla Cnn, quasi una prosecuzione ideale della sua nota autobiografia.
Ne ha per tutti, l'attaccante svedese del Paris Saint Germain, a cominciare da Messi e Guardiola: "Fra Messi e Ronaldo scelgo Messi, perché il suo è un talento naturale. Guardiola? Come tecnico è fantastico, come uomo invece è discutibile. Al Barcellona all'inizio andava tutto bene, poi Messi cominciò a parlare. Pretendeva di giocare punta centrale, passando dal 4-3-3 al 4-5-1. Così fui io ad essere sacrificato, perché in campo non avevo più quella libertà che mi serve per rendere al meglio. Guardiola? Una volta mi fissò con lo sguardo e io persi le staffe. Pensai: 'Questo ora diventa un mio nemico' e gli urlai di tirare fuori i c...".
Ibra, che questa sera con la sua squadra sfiderà il Barcellona nel ritorno dei quarti di finale di Champions League, definisce la sua esperienza al Barcellona, nel 2009-10, come "magnifica".
La Champions League, che non è ancora riuscito a vincere, è un'ossessione: "Certo, mi piacerebbe molto vincerla, ma la mia carriera è fantastica anche senza".
Poi, sulla sua carriera e sui suoi allenatori: "I migliori allenatori che ho avuto sono Capello e Mourinho. Milano è la mia città".
Su Maldini: "Il difensore più forte mai affrontato".
Infine, sulla sua fama di bad boy: "Anche quando sono arrivato a Parigi si è diffuso questo luogo comune. Io invito la gente a conoscermi prima di giudicarmi, non sono un cattivo ragazzo. E soprattutto è facile allenarsi con me. Se impari a fidarti di me, ti do il 200%...".