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    Non sparate sulla gloriosa Atalanta: lo scudetto è possibile, ma troppi errori! Percassi, che fai con Boga?

    Non sparate sulla gloriosa Atalanta: lo scudetto è possibile, ma troppi errori! Percassi, che fai con Boga?

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Non sparate sulla gloriosa Atalanta che si inchina battagliando (anche contro la malasorte, tre pali colti da Ilicic, Zapata e Muriel) contro un'avversaria d’acciaio, il rognosissimo e determinato Villareal di Unai Emery.

    Addio agli ottavi di Champions, resta il premio di consolazione della Europa League.
    Cade sull’ultimo decisivo ostacolo la Dea del Gasp: 2-3, rimonta sfiorata e tantissimi rimpianti. Ma nessuna resa, sia chiaro. Serviva la vittoria per lasciarsi alle spalle gli spagnoli e volare agli ottavi di Champions, è arrivata la sconfitta, severa e pure ingiusta. Al netto degli errori con i quali l’Atalanta ha cosparso di vetri il proprio cammino sul pratio ripulito dalla neve che mercoledì sera aveva imposto il rinvio del match. Sfumano anche i 14 milioni della qualificazione e a questo punto chissà se Percassi si sentirà di aprire il portafoglio e regalare a Gasperini l’agognato Boga.

    La Dea ha inciampato nei suoi stessi piedi, regalando il primo gol agli spagnoli dopo meno di 3’ di gioco. Pasticcio fra Demiral e De Roon sulla trequarti campo del Villareal – la prendo io, la prendi tu – Parejo in verticale per Danjuma, scatto bruciante del poderoso attaccante, Toloi bruciato e Musso infilato fra le gambe. Da lì in poi, partita in salita per l’Atalanta e la salita è diventata un sesto grado in parete dopo il raddoppio di Capoue, allo spirare del tempo. Che gran mezz’ala da bosco e da riviera questo francese attempato (33 anni) ma vivo e ispirato, di lotta e di governo, fioretto e spadone in coppia a centrocampo col geometrico Parejo, entrambi con Alberto Moreno, rampe di lancio per Danjuma – prima Demiral e poi Djimsiti ubriacati dalle sue serpentine a percussione – e l’altro compare d’attacco, il raffinato Gerard Moreno. Generosa la ripresa della Dea, in campo Malinovskyi per lo scialbo Pessina e Djimsiti per il frastornato Demiral, quindi Muriel al posto di De Roon, nello sforzo estremo di capovolgere il match.

    A mo’ di salmoni impazziti i giocatori nerazzurri hanno provato a risalire la corrente contraria e quasi c’erano riusciti. Prima Malinovskyi, con una delle sue bombe mancine corretta da una leggera deviazione di Albiol che ha ingannato Rulli; quindi Zapata, una autentica iradiddio, protagonista di laocoontici grovigli con Albiol (ex Napoli) hanno illuso Gasperini e il pubblico del Gewiss stadium che il miracolo si sarebbe avverato. Troppo tardi per scardinare il Villareal, che ha giocato con la perizia e il sangue freddo delle grandi squadre, irrorate dal sangue giovine e “caliente” di Danjuma e Pau Torres, Gomez e Foyth.

    Le sfide da vincere o morire sono quelle che di solito esaltano le virtù guerriere della Dea di Bergamo Sulla carta la tenzone contro i coriacei spagnoli del Villareal rientrava nella categoria degli spareggi senza margini di errore. Serviva una vittoria e regalare quel gol a Danjuma appena dopo il fischio d’inizio dell’ottimo arbitro Taylor ha mandato in tilt i cervelli dei ragazzi del gas. Troppo errori di impostazione troppi passaggi sbagliati banalmente a centrocampo: De Roon, Pessina e e Freuler stracciati e saltati in breccia da Alberto Moreno, Capoue e Parejo. Gli esterni, Hateboer a destra (il ragazzo è ancora in rodaggio dopo il lungo infortunio al piede) e Maehle a sinistra imbrigliati agevolmente da Estaupinan e Foith, qualche sussulto estemporaneo dalle parti di Rulli: un colpo di testa di Toloi, una botta di Freuler parata, un colpo di testa di Demiral parato dal portiere e in chiusura la combinazione vincente in piena area fra Gomez e Capoue che ha fruttato il doppio vantaggio al Villareal.

    Decisamente meglio la ripresa, i cambi hanno rinfrancato i Gasperini boys, purtroppo il gol di Danjuma con una giravolta da equilibrista sul bell’assist di Gerard Moreno, ha virtualmente chiuso il match. Sul 3-0 il Villareal si è ulteriormente compattato nella propria metà campo e i furibondi assalti della dea hanno cozzato contro il muro mobile architettato da Emery. Lo spigolo dell’incrocio dei pali colpito da Ilicic su punizione e Il palo scheggiato da Zapata annunciavano che il malocchio aveva scelto chi colpire. Il sinistro sparato in porta da Malinovskyi aveva riacceso le speranze, corroborate dal numero di Zapata, tocco sotto sull’uscita di Rulli: Assist di Ilicic, bravo anche se un po’ intermittente nelle giocate. Il 2-3 di metà ripresa autorizzava qualche sogno altrimenti proibiti che il palo colto da Muriel al minuto 40’ cancellava come il segno del destino avverso. Peccato ma in alto i cuori comunque.

    Liberata dall’impegno massimo in Europa l’Atalanta potrà galoppare sulle praterie aperte del campionato. Milan, Inter e Napoli, aguzzate la vista e aprite le orecchie. Il balletto a tre in vetta sta diventando una quadriglia. 


    :(actionzone)

    IL TABELLINO

    Atalanta-Villarreal: 2-3

    Marcatori: 3’ p.t. e 6’ s.t. Danjuma, 42’ p.t. Capoue, 26’ s.t. Malinovskyi, 35’ s.t. Zapata
    Assist: 3’ p.t. Parejo, 42’ p.t. M. Gomez, 6' s.t. G. Moreno, 26’ s.t. Maehle, 35’ s.t. Ilicic

    Atalanta (3-4-1-2): Musso; Toloi, Demiral (dal 1’ s.t. Djimsiti), Palomino; Hateboer, de Roon (dal 9’ s.t. Muriel), Freuler, Maehle (dal 45’ s.t. Zappacosta); Pessina (dal 1’ s.t. Malinovskyi); Ilicic, Zapata. All. Gasperini.

    Villarreal (4-4-2): Rulli; Foyth, Albiol, Torres, Estupinan; M. Gomez (dal 48' s.t. Pena), Capoue, Parejo (dal 48' s.t. Trigueros), A. Moreno (dal 43’ s.t. Pedraza); Gerard Moreno (36’ s.t.Iborra), Danjuma (dal 43’ s.t. Dia). All. Emery.

    Ammoniti: A. Moreno (V), Parejo (V), Muriel (A)

    Espulsi:  -

    Arbitro: Anthony Taylor (ENG) 
     
     

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