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Milan, Ibra è pronto per tornare in campo: il piano per la gara con l'Atalanta
L'IMPORTANZA DI CHIAMARSI IBRA - É impossibile escludere Ibra dalla realtà che ha riportato i rossoneri sulla vetta d’Italia, 11 anni dopo. Da Ibra ad Ibra. Perchè se Ibra aveva bisogno del Milan, di una nuova opportunità in campo europeo, di un finale di carriera degno di un giocatore del suo calibro, ecco che il Milan aveva disperatamente bisogno del carisma da vero leader dell’attaccante svedese. Non a caso, i rossoneri sono tornati in Champions League - ed in cima alla classifica di Serie A - anche grazie alle sue reti, alle sue prestazioni ma soprattutto grazie alla sua figura all’interno dello spogliatoio. Collante, capitano senza fascia di un gruppo di giovani di belle speranze che ha riscoperto le proprie certezze e si è trasformato in giocatori di livello. Non a caso, la risalita dopo il terribile periodo di gennaio vissuto dagli uomini di Pioli, coincide con il ritorno agli allenamenti dello svedese, con le sue prime convocazioni della stagione dopo l’intervento al ginocchio. Ed ecco che ora, dopo quella 38ª giornata del 22 maggio 2022 – ultimo spezzone del centravanti in maglia rossonera – Ibrahimovic può tornare ad assaggiare nuovamente il campo.
IZ BACK - La sfida di questa sera contro l’Atalanta, infatti, oltre a ridare le chiavi della porta rossonera - dopo più di 5 mesi d’assenza per l’infortunio al polpaccio - a Mike Maignan, può permettere ad Ibra di tornare definitivamente ad essere a disposizione di Pioli – anche se solo per un breve spezzone di gara - sul rettangolo di gioco, lì, al centro dell’attacco: “Sta meglio, questa settimana ha lavorato quasi al completo con noi, domani potrebbe essere l'occasione per rivederlo in campo”. Parole confortanti dell’allenatore rossonero che, in conferenza stampa, aveva anche definito il portiere francese come un leone in gabbia. Ma se si parla di leoni, il riferimento non può che andare ad Ibrahimovic. Pronto a ruggire, pronto a guidare i suoi ragazzi, il suo Milan. Pronto a riprendersi la scena, le critiche, a caricarsi la squadra sulle spalle. Il match si avvicina, i minuti scorrono. Quei minuti che possono essere concessi allo svedese per tornare a fare ciò che sa fare meglio. Giocare, segnare, vincere.