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    Non solo Kelly per Milan e Juve: il Bournemouth vola con scarti ed ex obiettivi della Serie A

    Non solo Kelly per Milan e Juve: il Bournemouth vola con scarti ed ex obiettivi della Serie A

    • Federico Targetti
    Siccome la seconda stagione di "What if", la serie Marvel in cui si esplorano realtà alternative nel mondo dei supereroi, è in uscita proprio in questi giorni, ci sembra il momento ideale, forti anche di uno splendido ruolino di marcia di sei vittorie e un pareggio nelle ultime sette partite, per farvi conoscere meglio il Bournemouth, la squadra più "What if" d'Europa. Vi spieghiamo subito cosa intendiamo. 

    E SE... - "What if" si traduce proprio con "E se". La storia recente del mercato del Bournemouth è infarcita di sliding doors, molte, moltissime delle quali riguardano da vicino il calcio italiano. Partiamo dai due casi più noti, certamente quello risalente a quasi un anno fa che ha riguardato Nicolò Zaniolo: in rotta con la Roma, doveva andare proprio al Bournemouth che aveva soddisfatto le richieste economiche dei giallorossi, ma preferì declinare, scegliendo il Galatasaray per poi arrivare in Inghilterra sei mesi dopo, all'Aston Villa. E così le Cherries hanno virato su Hamed Junior Traoré, dal Sassuolo, con praticamente lo stesso malloppo. E ancora nell'ultimo mercato estivo: fatta con la Fiorentina per Gaetano Castrovilli, visite mediche, i sanitari del club scoprono che il ragazzo ha le ginocchia a pezzi. Salta tutto, il ragazzo si opera ed è ancora fermo (tra l'altro, qualcosa di simile era successo anche con l'attuale attaccante del Chelsea Jackson, gli standard fisici sono altissimi). Chissà se i due affari fossero andati in porto...

    ALTRI 'ITALIANI' - È davvero pieno zeppo. A partire da Justin Kluivert, il figlio d'arte ex Roma, diventato quest'anno l'unico giocatore, assieme a Stevan Jovetic, ad aver mai segnato in tutti e cinque i maggiori campionati europei; non uno, ma entrambi i portieri, l'ex Juve e Fiorentina Norberto Neto (capitano) e la sua riserva, Ionut Radu, che genoani, cremonesi ed interisti ricordano con sentimenti discordanti. Al centro della difesa c'è Marcos Senesi, ex San Lorenzo, che la Fiorentina l'ha solo sfiorata, e alla sua sinistra Milos Kerkez, ex giovanili del Milan, da futuro vice Hernandez a obiettivo mancato per la Lazio. Non dimentichiamo Luis Sinisterra, quello che doveva essere il dopo-Insigne e Mertens prima che Giuntoli tirasse fuori Kvaratskhelia dal cilindro della Dinamo Batumi in Georgia. Infine, lui in Italia ci può arrivare presto, il leader difensivo Lloyd Kelly, sulla lista di Milan e Juventus già per gennaio se non fosse che dal Dorset, località inglese dove sorge appunto Bournemouth, hanno rimandato ogni discorso all'estate.

    Non solo Kelly per Milan e Juve: il Bournemouth vola con scarti ed ex obiettivi della Serie A

    SI MA... CHI SONO? CHE FANNO? - Il Bournemouth, fondato nel 1900 dalle ceneri del Boscombe FC, è sempre stato un club da serie minori: solo nel 2015 si è affacciato per la prima volta in Premier League, grazie al gran lavoro dell'attuale tecnico del Newcastle Eddie Howe. Sono soprannominati "Cherries", ciliegie, per via del rosso che con il nero colora le loro maglie e perché lo stadio Dean Court, che oggi si chiama Vitality Stadium, sorgeva accanto alla tenuta Cooper Dean, che conteneva numerosi ciliegi. Il proprietario è il Black Knight Football Club, con in testa l'imprenditore miliardario statunitense Bill Foley e tra i soci di minoranza anche il celebre attore Michael B. Jordan. Questo spiega la ricchezza delle ultime operazioni di mercato, ma esempi come il Chelsea nella stessa lega mostrano come le spese folli senza un'idea di gioco non portino a nulla. Ed ecco che entra in gioco la guida tecnica. 

    UN ALTRO BASCO - Si parlava di allenatori giovani con Howe, si continua sulla stessa linea con il manager attuale, Andoni Iraola. Già, un altro giovane allenatore spagnolo, basco per l'esattezza, come Arteta dell'Arsenal e Xabi Alonso del Bayer Leverkusen. Questi due sono anche grandi ex giocatori, ma Iraola? Beh... un po' meno, ma pure lui. Autentica leggenda dell'Athletic di Bilbao, Iraola ha giocato l'intera carriera al San Mamés, eccetto il primissimo anno in prestito alla squadra satellite del Baskonia e l'ultimo prima di ritirarsi al New York City FC con compagni di viaggio sul Sunset Boulevard del calibro di Lampard, Pirlo e David Villa. Iraola, che era il capitano di quell'Athletic di Marcelo Bielsa che arrivò a un passo dal vincere l'Europa League nel 2012 con Llorente in attacco, battuto solo in finale dall'Atletico Madrid, ha cominciato ad allenare a Cipro, all'AEK Larnaca, per poi fare ritorno in Spagna. Una breve parentesi al Mirandés e poi i primi ottimi risultati al Rayo Vallecano, dal 2020 alle porte della scorsa estate, tre salvezze tranquillissime per un club solitamente traballante. Lo stesso Howe, i due evidentemente sono legati dal destino, è stato spesso a Vallecas per aggiornarsi con il collega. Ed ecco il grande salto in Premier, al Bournemouth, che ha avuto anche il merito di non perdere la fiducia in Iraola dopo un inizio difficile: solo 3 punti nelle prime 9 giornate. E ora, come abbiamo scritto all'inizio del pezzo, ben 19 sugli ultimi 21 disponibili, grazie anche a un calendario non impossibile ma sventolando gli scalpi del Manchester United e, appunto, del Newcastle di Howe. Il giocatore più in vista con Iraola? Sicuramente Dominic Solanke, ex promessa del Liverpool, già 13 reti in stagione, 6 nelle ultime 5 partite. Secondo il suo tecnico, Solanke è un numero 9 completo: di sicuro ha trovato la sua dimensione, nonostante appena pochi mesi fa lui e i suoi compagni facessero fatica a capire le idee innovative di Iraola, che si fondano prima di tutto su un pressing asfissiante, anche per i ritmi del calcio inglese. Da qui la difficoltà di Solanke, Semenyo, Zabarnyi e compagni a inizio stagione. Ma ora che il carro Iraola è diventato un treno, ne sentiremo ancora...

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