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Non solo Gigio, anche la famiglia Donnarumma deve dire cosa vuole
DURO CONFRONTO - Gigio, in realtà, qualcosa ha detto, affidando a Instagram il suo pensiero ("Non ho mai detto né scritto di aver subito violenza morale quando ho firmato il contratto. Nonostante tutto guardo avanti e testa alla prossima partita. Forza Milan!") parole che però non chiudono nessuna porta all'addio. Donnarumma non ha detto pubblicamente "Resto al Milan", così come non hai mai espresso una preferenza tra il suo agente e il Milan. Attende, cercando di non commettere scivoloni, né da una parte né dall'altra. Più o meno quello che sta facendo la famiglia, della quale non si conosce la posizione. Come riporta Metropolis, quotidiano di Castellammare di Stabia, nella notte tra mercoledì e giovedì c'è stato subito un acceso confronto tra i parenti di Donnarumma ed Enzo Raiola, cugino di Mino. L'agente italo-olandese è accusato di essere il responsabile della contestazione subita da Gigio, perchè, secondo la famiglia del 99, avrebbe sbagliato tempi e modi per quella mail inviata al Milan. I famigliari si sono spinti oltre, chiedendo a Gianluigi di assumersi le proprie responsabilità, cominciare a parlare e spiegare, soprattutto, quali sono le sue intenzioni per il futuro.
TOCCA AL PAPA' - Di fatto la famiglia, soprattutto il papà Alfonso, ha chiesto a Gigio di esporsi, di dire cosa vuole, ma secondo quanto appreso da Calciomercato.com il signor Donnarumma è ancora molto legato a Enzo Raiola. E lui, insomma, il primo che deve decidere cosa fare. Per aiutare il figlio a prendere una decisione fondamentale per la sua carriera.