AFP via Getty Images
Suarez non parla italiano, ma segna sempre: in Spagna nessuno lo ferma, il Barcellona in crisi lo rimpiange VIDEO
Il pistolero Suarez non si ferma più. L'attaccante ha trascinato l'Atletico Madrid anche nella partita contro l'Eibar, prendendosi sulle spalle la squadra e segnando una doppietta dopo un inizio di match "insolito" per gli uomini di Simeone, se non altro per il rigore concretizzato dal portiere avversario Dmitrovic. Con quelli di ieri sera sono già 11 i gol festeggiati in Liga con i colchoneros, in 14 presenze totali: il 33enne ha lanciato la sua squadra - peraltro con un match ancora da recuperare - al primo posto in classifica con 7 punti di vantaggio sul Real Madrid e a + 10 su un Barcellona in evidente difficoltà, anche sul fronte offensivo, dove l'assenza dell'ex numero 9 comincia a farsi sentire.
Barcellona che invece Luis Suarez sembra aver dimenticato in fretta, senza alcun rimpianto se non forse quello di non averla potuta sfidare sul campo lo scorso 21 novembre, quando era ai box per la positività al Coronavirus dopo gli impegni con la Nazionale che gli ha fatto saltare anche due partite di Champions League. Risolto il problema di salute, l'uruguaiano è tornato in campo più carico di prima, tornando presto al gol quasi a voler lanciare un segnale proprio ai blaugrana che nel frattempo iniziavano a perdere terreno in classifica.
In questa prima parte di stagione il centravanti non si è fatto scalfire da niente e da nessuno, continuando a "sparare" palloni nelle porte avversarie con la freddezza tipica dei campioni. Neanche dal caos mediatico suscitato tuttora, almeno in Italia, dal suo esame farsa all'Università di Perugia, con nuovi dettagli emersi anche pochi giorni fa alla vigilia di Inter-Juventus: tra ironie sulla "cocumella", voci su presunti messaggi di ringraziamento all'ateneo e stoccate varie nei suoi confronti, Suarez ha dimostrato sul campo di essere ancora a 33 anni (se qualcuno poteva avere dubbi) quel tipo di giocatore che farebbe comodo a tutte le squadre, Barcellona e Juventus comprese. E in questo caso non servono troppe parole, nè in spagnolo nè in italiano.