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Non ci sono più i campionati incerti di una volta: che fare?
The Merk scrive:
Cari amici, un'altra giornata di campionato è passata e l'esito a sorpresa di questo turno ci porta ad una classifica che dice molto: poco dopo il giro di boa, dopo i passi falsi di Roma e Napoli, la Juve rischia un +7 sui giallorossi e +9 sui partenopei, mentre in coda nonostante la vittoria del Crotone sull'Empoli, il destino dei rossoblù come quello del Palermo o del Pescara sembra segnato.
Da juventino dalla nascita, di certo non disprezzo il periodo attuale in cui il bianconero sta spadroneggiando come non mai nei confini di casa nostra, ma da romantico del calcio, inteso come passione, suspance, adrenalina, mi trovo a rimpiangere gli anni passati... >>>CLICCA QUI PER CONTINUARE A LEGGERE<<<
Luca Borioni risponde:
Non ci sono più i big match di una volta. Non ci sono, e a breve non ci saranno, ultime giornate di campionato in cui si decide tutto, con colpi di scena sempre dietro l'angolo. Il campionato è diventato scontato e prevedibile. Monopolizzato dalla Juventus al vertice, ormai da sei stagioni, ma anche caratterizzato da retrocessioni ormai quasi irreversibili e una zona di mezzo che ha ben poco da dire. Bisogna fare qualcosa. Bisogna ripensare il campionato di serie A riducendo il numero di squadre per aumentare la qualità degli incroci e per rendere la competizione più incerta. Ma a capo della Figc c'è Tavecchio e la Lega è governata dalla lobby dei presidenti. E allora, dove vogliamo andare? >>>CLICCA QUI PER COMMENTARE<<<