Mancini-Sarri, niente odio: solo invidia
L'allenatore del Napoli Maurizio Sarri e quello dell'Inter Roberto Mancini, sfidanti sabato sera, propongono due idee di calcio molto diverse. Al di là della classifica e di come stanno andando le cose, Sarri e Mancini non si somigliano per niente dal punto di vista tecnico tattico.
NIENTE ODIO - Si comincia dall'episodio eclatante: quarti di Coppa Italia al San Paolo. Al termine della partita che l'Inter conduce i due allenatori litigano sul recupero. In particolare Mancini accusa l'arbitro di aver cambiato idea (ma si trattò di un equivoco). Sarri intervenne insultando Mancini, ne nacque un parapiglia. Al termine della partita (Napoli eliminato, vinse l'Inter 2-0) l'allenatore nerazzurro tra lo stupore generale dichiarò ai giornalisti: “Mi ha chiamato frocio e finocchio. E' un razzista. In Inghilterra non lo farebbero neanche scendere in campo”. Ne nacque una gigantesca polemica che si sedò, ma a fatica, solo dopo diversi giorni e con i due che fecero pace tramite la trasmissione tv “Le Iene”. Eppure non è rimasto nessun odio reciproco, anzi. Sia Sarri che Mancini ricordano l'episodio col sorriso, magari imbarazzandosi un po' per il “casino” che hanno creato. E sabato si stringeranno la mano, forse si abbracceranno. Ma se non c'è odio c'è altro: invidia.
MA INVIDIA - Eppure si pensava che con una Inter molto rinforzata, si sarebbe visto uno spettacolo diverso. Era partita anche bene la formazione nerazzurra, tante vittorie per 1-0 ma alla fine le è stato presentato il conto. Anche molto salato. Dai e dai sono venute fuori le lacune di una impostazione casuale che non ha portato più frutti in corso d’opera. Sarri, invece, ha vissuto di rendita con un 4-3-3 molto bello ed elegante. Uno schema che ha messo in riga quasi tutti gli avversari. Ci sono state delle difficoltà pagate a caro prezzo ma rispetto all’Inter non c’è stata storia. Difesa alta, centrocampo attento e molto tecnico e un attacco incredibile hanno fatto la differenza. Certo, il toscano ha potuto contare su un Higuaìn stratosferico ma non è colpa sua se Icardi non è stato sfruttato al massimo.
OGNUNO HA LE SUE GRANE - A gennaio è arrivato Eder, che alla Samp faceva il fenomeno, ma nulla è cambiato. Anzi, si è peggiorato. Nel mercato invernale sarebbe servito qualcosa in più a Sarri che fino ad oggi sta correndo sempre con le stesse persone. De Laurentiis gli prese Regini e Grassi che non hanno mai visto il campo. A prescindere da tutto, il Napoli è andato avanti tallonando la Juve mentre l’Inter è rimasta al palo. Sabato sera ci saranno obiettivi diversi in palio, Sarri sa di aver recuperato unasquadra che a Udine era diventato il fantasma di sè stesso. Sarebbe stato bello poter vedere in campo Higuaìn ma anche con Gabbiadini la storia potrebbe non cambiare. A dare un dispiacere a Mancio potrebbe essere proprio l’attaccante che avrebbe voluto con la maglia dell’Inter.