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    Noi vogliamo 11 Callejon

    Noi vogliamo 11 Callejon

    • Federico Zanon
    Undici leoni, undici Callejon. Il Napoli che passa a Lisbona, che vince il girone di Champions League ha il volto felice di José Maria Callejon. Corsa e sacrificio, sudore e talento, l'attaccante spagnolo anche ieri, nel glorioso Da Luz contro il Benfica, ha fatto la differenza, con la carezza per il gol dell'1-0 e con il consueto lavoro sulla fascia, di supporto per la squadra. Un'altra prova da urlo, per portare gli Azzurri per la seconda volta nella sua storia agli ottavi di Champions League (la terza considerando la vecchia Coppa Campioni), per festeggiare la nascita di Aria, la seconda figlia. 

    LEADER SILENZIOSO - Callejon è il giocatore che ogni allenatore vorrebbe avere, il giocatore che mette d'accordo i tifosi. Che sia Coppa Italia o l'Europa che conta, c'è la certezza che a fine partita la maglia del siete di Motril sia sudata. Che sul campo Calleti sia l'ultimo a mollare, con qualsiasi risultato sul tabellone. Callejon è il professionista che manca a molti club, in un'era di prime donne, campioni costruiti e fenomeni da baraccone, coccolati eccessivamente da avidi procuratori. Tanta applicazione, zero polemiche, nessuna dichiarazione fuori posto, un leader silenzioso, un uomo che sa emozionarsi se la fascia di capitano finisce sul suo braccio, come successo ieri sera. 

    SOLO 10 MILIONI ... - Callejon è stata la fortuna di Benitez, lo è di Sarri, con 179 presenze nelle ultime 181 match del Napoli, in tutte le competizioni. E' la vittoria di De Laurentiis, che nel 2013 ha scelto di investire 10 milioni di euro per strapparlo al Real Madrid. Un giocatore che si merita, con il lavoro quotidiano, lo stipendio, un leone che difende il suo branco. Un giocatore che è diventato l'anima di Napoli.
     

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