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No Suso, tocca a Castillejo: la Juve in Supercoppa per (ri)conquistare Gattuso
GARANTISCE MALDINI - Arrivato dal Villarreal negli ultimi giorni dello scorso mercato estivo per 25 milioni tra cartellino e la contropartita Bacca (3 per il prestito oneroso, 15 per l’obbligo di riscatto a cui sono da aggiungere i 7 della cessione del colombiano), Castillejo ha vissuto i primi mesi al Milan tra alti e bassi. Più bassi che alti a dire il vero. Il fondo - se così si può dire - lo ha toccato contro la Fiorentina, lo scorso 22 dicembre: “Castillejo ha giocato sottotono, ma anche Laxalt non ci ha dato tantissimo quando è subentrato”. La peggior partita in rossonero per l’esterno spagnolo, che poi col Frosinone ha preso un palo e ha trovato la rete contro la Spal, in quella che sin qui è stata una delle sue partite più positive. Paolo Maldini, uno che di campioni a Milanello ne ha visti parecchi, a fine agosto ha scommesso su di lui: “Chi può essere la sorpresa del Milan? Castillejo, per la sua personalità, il suo tipo di gioco e le sue caratteristiche. Credo potrà essere una gran sorpresa”. Per grandi tratti oggetto misterioso, ma anche uomo copertina in qualche occasione.
LA SUPERCOPPA - Adesso l’occasione più grande da quando veste la maglia del suo Milan: la finale di Supercoppa italiana contro la Juventus, a Gedda il prossimo 16 gennaio. Mancherà Suso, squalificato dopo il rosso rimediato contro la Spal: Castillejo si candida per giocare al posto del connazionale. E non sulla corsia sinistra, dove nell’ultima gara è stato scelto al posto di Patrick Cutrone, ma su quella destra, che lui predilige in assoluto. Tecnico e bravo nell’uno-contro-uno, Castillejo potrà finalmente sfruttare il suo mancino velenoso. Di fronte, salvo sorprese, avrà Alex Sandro: una prova importante per riconquistare Rino Gattuso dopo qualche prestazione al di sotto delle aspettative. O meglio, per conquistare definitivamente l’allenatore e tutto il mondo Milan una volta per tutte. La società ha fatto un investimento importante per portarlo in rossonero, Gattuso sin dal primo giorno ha ribadito di credere in lui: adesso la parola passa al campo.