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Niente scuse per Spalletti, dimostri di essere vincente: solo la Juve è migliore!
Un esame che se non dovesse essere superato nell'unico modo possibile, e cioè con una vittoria, aprirebbe di fatto una vera e propria crisi che potrebbe già destabilizzare un ambiente come quello interista, perché significherebbe avere un ritardo già fatale in termini di punti rispetto alle prime in classifica, ma soprattutto scatenerebbe quell'immancabile e terribile clima di caos e anarchia interista, ogni volta che le cose non vanno bene. I tifosi da questo punto di vista sono sicuramente i più pericolosi, perché fino ad ora hanno ostentato una certa pazienza, ma in realtà lo stanno già aspettando al varco e in caso di crisi non avrebbero nessuna pietà nei confronti di un allenatore che sembra già aver cominciato a trovare delle scuse, riducendo questi primi due passi falsi, solo a degli episodi sfortunati nel corso della partita. Un atteggiamento che a un pubblico come quello interista non può e non deve andar bene, perché Spalletti, per sua stessa ammissione, ha a disposizione la bellezza di due squadre, e non può arrampicarsi sugli specchi dicendo che questo è un vantaggio che si manifesterà solo quando si comincerà a giocare ogni tre giorni.
Soprattutto non dovrebbe dire cose come quella che ha detto su Miranda, perché se dice che Miranda è uno che nel gioco di costruzione ha meno voglia...poi forse gli fa diminuire anche la voglia in tutto il resto, e se aggiunge che il difensore si riconosce in qualcos'altro, una delle cose nelle quali potrebbe riconoscersi il difensore brasiliano, potrebbe essere proprio un'antipatia nei suoi confronti. Un grande allenatore non dovrebbe mai dire cose del genere davanti ad una telecamera, e se proprio ama fare l'istrione alla Mourinho, magari anche con una bella dose di veleno nella coda, lo deve fare con una certa cognizione di causa, perché quello dello Special One è un talento innato (forse il suo più grande talento) e se si prova a seguire quel sentiero si rischia di inciampare non solo in figuracce, ma anche e soprattutto nell'ostilità dei propri giocatori, che evidentemente e a ragion veduta, si sentono non solo attaccati, ma soprattutto traditi dal proprio allenatore.
Ma del resto Spalletti non è nuovo a cose del genere, basta ricordare quello che accadde con Totti, dove in casa Roma volarono gli stracci dentro e soprattutto fuori dallo spogliatoio, con conferenze stampa (sue) ed interviste (di Totti) che contribuirono a creare un clima di veleni che alla fine si concluse nell'unico modo possibile, e cioè nella più naturale delle rotture. Spalletti all'Inter non può minimamente permettersi cose di questo tipo, primo perché la piazza e le ambizioni sono diverse, e soprattutto perché sarebbe un peccato per lui, visto che, come già detto in apertura, si ritrova alla guida di una squadra che almeno dal punto di vista delle potenzialità può ottenere tantissimo e potrebbe regalargli quelle soddisfazioni in grado di dare una svolta alla sua carriera di allenatore, che fino ad ora è stata buona, ma di sicuro non ottima o eccellente, visto che non ha mai vinto un titolo nazionale in uno dei più grandi campionati d'Europa ne tantomeno un trofeo europeo. Spalletti quindi deve fare molta attenzione, perché un'occasione come questa potrebbe non capitargli mai più, perché l'unica cosa che gli si chiede di fare, è di vincere dei trofei con l'Inter. Solo cosi dimostrerebbe di essere uno dei più grandi allenatori nella storia del calcio italiano e non uno tra i tanti. Ci riuscirà?
@Dragomironero