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Nicolò, 14 anni, scrive a Mihajlovic: 'Ho la leucemia, vinciamo insieme questa sfida. Poi ti aspetto qui con il Bologna'
DETERMINAZIONE - "Quando ho sentito la notizia dell’allenatore del Bologna — racconta il bambino al Corriere della Sera - mi è dispiaciuto molto. So come si sta in quei momenti, ci sono passato. Nessuno dovrebbe avere la leucemia. Per affrontarla bisogna avere accanto persone che ci vogliono bene, e anche Sinisa, per fortuna, ne ha tante. Io penso che sia stato meglio che questa cosa sia capitata a me, che sono forte e ho tante persone attorno, e non a chi è solo e deve affrontare tutto senza aiuto. Da quel giorno è cambiato tutto. Quando mi portarono in ospedale non credevo che la mia vita sarebbe cambiata totalmente. Uno si chiede anche perché sia accaduto proprio a te. Sembra strano dirlo ma da quel giorno qualcosa è cambiata anche in meglio. Perché mi ha fatto valorizzare le cose positive".
IL CALCIO - "Sono molto tifoso e questo mi aiuta tanto. La squadra mi ha dedicato anche molti striscioni in campo. Il periodo buio del Foggia? Se la squadra ce l’hai nel cuore tifi comunque, in qualsiasi situazione. Quando sono venuti a trovarmi i giocatori del Foggia, li ho stracciati ai videogiochi. Forse mi hanno lasciato vincere. Sinisa non mi ha ancora risposto. L’importante è che mantenga la sua mentalità, la sua ferocia per combattere la malattia. Lui anche quando giocava non si arrendeva mai. Dobbiamo portare a casa il risultato insieme. Magari possiamo organizzare una partita amichevole di calcio tra il suo Bologna e il mio Foggia. Oppure può venire qui a giocare a Fifa. Ma deve stare attento perché lo posso stracciare..."