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    Nicola presuntuoso, così si è consegnato al Milan di Leao

    Nicola presuntuoso, così si è consegnato al Milan di Leao

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Se a Salerno è finita solo 2-1 e non 4-1 o 6-1 per il Milan il merito è solo dell’ultimo arrivato, Guillermo Ochoa, classe ‘85, il portiere messicano dei 5 Mondiali, autore di almeno una mezza dozzina di parate decisive. Il Milan ha battuto la Salernitana dominandola pur senza sfruttare una valanga di occasioni da gol. Era il Milan dello scudetto che non vuole abdicare. Undici su undici del campionato scorso, per un’ora Pioli è andato avanti così, rinunciando al mercato estivo un po’ per forza (infortunio di Origi) e molto per scelta tecnica. De Ketelaere ha preso il posto di Diaz solo al quarto d’ora della ripresa, quando il Milan era sul 2-0, Vranckx ancora più in là.

    LEAO E SPAZIO, BINOMIO VINCENTE - Una squadra del livello della Salernitana può perdere anche 9 volte su 10 contro una squadra del livello del Milan, ma non può perdere mai nel modo in cui ha perso quest’ultima partita. Il dislivello tecnico è evidente, le diverse dimensioni e le ambizioni dei due club lo giustificano. Quello che non si può giustificare è l’atteggiamento tattico e mentale della Salernitana di fronte ai campioni rossoneri, specialmente di fronte a Leao. Lui e la profondità sono un binomio di assoluta garanzia: se dai spazio al portoghese, sei fritto. Nicola questo doveva saperlo, anzi, lo sapeva di sicuro, ma ha pensato di potersi opporre allo strapotere tecnico del Milan tenendo alta la sua linea difensiva a tre e accettando spesso di difendersi uno contro uno. Errore imperdonabile. Non solo, in quella difesa formata da Lovato (dalla parte di Leao), Radovanovic e Fazio, non c’era un solo scattista, un difensore capace di scappare quando il portoghese attaccava. Quello non è coraggio, quella è presunzione. Così, in ordine cronologico, è successo quanto segue. Prima palla-gol: scatto di Leao con Radovanovic e Fazio che lo hanno perso di vista e sono stati salvati da Ochoa. Primo gol: su un lancio al volo di Tonali, altro scatto di Leao fra Lovato e Radovanovic che arrancavano, uscita di Ochoa, saltato pure lui e 1-0. Il 2-0: sul fianco destro Radovanovic contro Leao che aveva la palla al piede e lo ha fatto secco in un attimo (senza raddoppio, era un duello dal risultato scontato), cross ribattuto, primo tiro di Tonali respinto, secondo tiro in rete. Questo è successo nel primo quarto d’ora, ma la Leao-partita non è finita lì. C’è stato anche un assist di tacco del portoghese che Giroud, girando in porta, non ha trasformato nel 3-0 per un’altra prodezza di Ochoa. Eppure proprio l’ultimo Mondiale aveva dato un’idea sulla nuova tendenza: fine del possesso palla a sfinimento e di nuovo largo al contropiede.

    E POI TONALI - Il Milan ha sbriciolato la Salernitana con un primo tempo di gol e palle-gol a raffica, se la squadra di Nicola è rientrata negli spogliatoi sotto di due sole reti il merito era esclusivamente del debuttante Ochoa. In quei 45' Leao è stato gigantesco, aiutato come detto dall’atteggiamento, dalla posizione e dalla leggerezza della difesa campana. Ma sul suo piano si è mosso anche Tonali, autore di un gol e di un assist. Pioli l’ha messo più avanti rispetto a Bennacer, così da slabbrare la linea salernitana di 5 centrocampisti e da trasformare il 4-2-3-1 in un 4-1-4-1, più di una volta Diaz è arretrato più di Tonali.

    SEMPRE OCHOA - Anche nella ripresa il protagonista è stato Ochoa, che ha tenuto la Salernitana in partita, facendo credere alla sua nuova squadra che l’impresa era ancora possibile. Impresa che poteva prendere corpo, in modo clamoroso, dopo il gol di Bonazzoli. Ma la squadra di Nicola si è fermata sul 2-1. Non aveva forza né qualità per andare oltre.

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